IL LAGO DI GARDA 13 manno Boeerliave,1 professore di medicina, di botanica e di chimica nell’Unversità di Leiden. Compiuta questa ed a lui mandata in Amsterdam, mi venne in pensiero di farne un’altra sul soggetto di questo lago, giachè mi dava egli nell’ occhio 2 al-l’aprir che io faceva delle finestre, ed ogni dì passeggiava due ore lungo la di lui riva. Il qual pensiero mandai ad esecuzione di buona voglia non tanto perchè il soggetto mi fosse così ovvio, com’egli fu, quanto perchè lo viddi proprio e confacevole all’intento mio di provare la struttura organica della terra, intorno a cui da tanti anni ho intrapreso una raccolta d’osservazioni virum Hermannum Boerhaave, professorem in Academia Lugduno - Baiava ». Sono 30 carte e 4 tavole a penna. L’ho pubblicata, riassumendola qua e la e traducendola, neU’Annuario del R. Liceo Scientifico A. Bighi 1929-1930. 1 Hermann Boerhaave, nato nel 1668 a Voorhout, presso Leida, morto a Leida nel 1738, fu medico, ma all’Università di Leida tenne corsi di botanica e di chimica. Capolavori di metodo e di stile sono dette le sue opere. L’amicizia del Marsili col Boerhaave ha principio nel 1723 quando di ritorno da Londra il Marsili fa una sosta a Leida. E per le insistenze del Boerhaave, a cui fece conoscere la sua storia fisica del mare, il M. si dispose a darla alle stampe; anzi il Boerhaave vi .premise una dotta prefazione in latino che è tutta una lode al Mar-sili ed un’esaltazione del suo metodo di indagine e del suo ardore scientifico (L. F. Marsili - « Histoire physique de la mer» - Amsterdam, 1725, pp. I-XI). 2 La frase non è propria, ma è assai espressiva. Il Marsili non è certamente uno stilista : la forma è talvolta un po’ aspra, talvolta scorretta. I suoi periodi ora corrono interminabili, ora zoppicano un po’. Non sempre aveva il tempo per dar forma nobile e dignitosa al pensiero, che frettolosamente doveva fermare sulla carta ; e forse in lui non era nemmeno l’arte di scriver bene. Del resto, quando l’argomento lo attrae e il sentimento lo muove, sa esser forte ed efficace. E’ noto inoltre che tutte le volte che egli diede alle stampe qualcosa, si valse di correttori e di traduttori, i quali rivestirono il suo pensiero di elegante forma e di ben fatti periodi latini, al pari che disegnatori valenti tradussero in belle linee ed in ben combinati colori i suoi segni tratti dall’osservazione del terreno.