8 LUIGI FERDINANDO MARSILI distinzioni che fa dei vari moti gli permettono di comprenderli tutti, e di non trascurarne nessuno. Fatta la distinzione di venti costanti e di venti incostanti e stabilite le cause più generali di questi, il Marsili ne passa in rassegna non pochi, ed è mirabile come egli, descrivendoli e descrivendone gli effetti, s’incontri in quello che intorno a tali moti dicono autori moderni. Si capisce che sulle cause non ci può essere uguale accordo fra il Marsili ed i moderni; così, ad esempio, il Marsili crede che il moto delle acque in senso contrario a quello da esse seguito per causa del vento derivi dalla disposizione insita nelle acque a riprendere il luogo primitivo, mentre oggi non si può più assegnare a tale virtù innata delle acque la ragione dei fenomeni che solo fisicamente hanno spiegazione. Ma accanto a nobiltà di osservazioni, a profondità di conclusioni ed a serie ipotesi, ecco il Marsili cadere in una grossolana credenza, cioè alla presenza, negli strati più profondi, di soffi producenti moti: della quale credenza, quasi a scusarsi, chiama a testimonio Francesco Bacone. È così: in questi autori, che precorrono col loro ingegno il futuro e che par che spalanchino con le loro visioni lucidissime l’avvenire, si incontrano, vicino al limpido, al chiaro, al moderno, il vecchio, lo strano, l’artificioso, il falso. Del resto ciò è inevitabile, perchè per quanti sforzi faccia l’uomo, sempre gli resta attaccato qualcosa del passato. Gli effetti dei raggi solari sulle acque sono ben illustrati, e le affermazioni che il M. fa a questo proposito sono anche un po’ arrischiate, tanto che quasi pentito dichiara che non intende far illazioni, ma solo affermare ciò che ha osservato. La seconda parte è la biogeografia del Garda : 1 vegetali prima ed animali poi. Le piante che l’Autore considera sono quelle che nascono nel lago o intorno ad esso, così numerose da costituire di per sè sufficiente occupazione per uno studioso, onde anche qui vale ciò che ha osservato per il mare: è necessario far sor- 1 II commento di questa sezione è opera del prof. Achille Forti di Verona.