118 LUIGI FERDINANDO MARSILI Il Barbio 1 frega in tutte le rive e si ciba di ogni sorta di pescetti e di erba. Per tutta l’estate guizza tra l’erbe e poi nel verno si perde. Se ne vedon rarissimi allora e questi pigliasi in alto tra caverne del lago. La Tinca 2 frega all’ altezza di 3 o 4 passi, e pon sempre nell’alga suo nutrimento, e vive in acque di 10 e 15 passi in circa. Il Luccio 3 frega di marzo e finisce in due mesi, poi va a nodrirsi, dove l’erbe sono più grosse, e cibarsi di ogni pesce. 1 Barbus plebejus Val. dal quattro cirri carnosi intorno alla bocca per giustificarne il nome è secondo il Garbini (Fauna, pag. 368w) la forma meridionale di montagna del B. barbus (L.) Agass. Secondo il Malfer (Benaco, pag. 249) invece 'deporrebbe le sue uova dal maggio al luglio all’argine o sui pianori a fondo ghiajoso-sabbioso alla profondità da 2 a 5 metri. Ogni femmina depone da 8 a 25 mila uova che mangiate dànno fenomeni di avvelenamento, fatto infrequente per gli altri pesci in cui le uova sovente costituiscono la parte più delicata. 2 Tinca vulgaris Cuv., il più caratteristico dei pesci erbivori ; anzi il Malfer (Benaco, p. 225) descrive una sorta di mimetismo del colore, più chiaro d’estate con maggior luce, più scuro l’altro tempo e nei giovani che stanno più nel profondo. La fregola di giugno o luglio avviene fra due e 15 m. segnatamente sulla sponda meridionale ed anche fra i canneti e le giuneaje ; ogni femmina porta da 250 a 300 mila uova, ma se ne trovarono portare fino ad oltre un milione e mezzo. Il limite di 15 passi esposto dal Marsilii come optimum di esistenza suol ritenersi anche il più frequentato all’epoca della riproduzione, ma Tesservi un posto adatto per la frega della tinca sul lago dipende soprattutto dallo stato della vegetazione. E’ molto frequente anche nelle acque vallive come attesta 11 Garbini (Fauna, pag. 368le). 3 Esox Xucius Linn., il più terribile predatore delle nostre acque dolci di cui è detto il pesce-cane; giustissimo perciò l'apprezzamento sul suo appostarsi « dove l’erbe sono più grosse e cibarsi d’ogni pesce ». Esatto anche il termine di Marzo-Maggio esposto dal Marsilii per l'epoca nuziale in tutto conforme a quanto espone il Malfer (Benaco, p. 185) e cosi che le uova vengano disseminate «dove l’erbe sono più grosse» (Malfer, op. cit., pag. 186; circa la descrizione della «Grossa» (Chara tomentosa L.) vedi lo stesso libro a pagg. 48-49). La sodezza delle carni del Luccio fa dire al Marsili di preferirne il gusto persino a quello dei salmonidi. E’ però questo un giudizio assai discutibile ; non foss’altro per la quantità di lische sottili che le inva-