RELAZIONE DELL’ ASSEDIO DI VIENNA 141 dato assenso ad altro, ch’a quanto nella lettera era stato scritto, mossasi l’arteria del Zelo Imperadorio, secondo la naturai esig-genza della riputazione Ottomanica, fu d’uopo all’obbligo del Sultano prender vendetta, e comandar la guerra contra gl’infedeli Todeschi; perciò i Gran Ministri stando sopra istancabil-mente agli apparecchi di guerra, si tennero pronti alla marcia. Il viaggio del Gran Signore alla volta d’Adrianopoli. In conseguenza di ciò, l’Imperador degl’imperadori, il Sultano Mehemed Chan, spiegato lo stendardo vittorioso del Profeta, li 5 del mese Gerral, dell’anno 1093 si portò di Costantinopoli alla volta d’Adrianopoli ; e pose il primo campo a Cripigi Ciari. Il giorno seguente, ch’era venerdì, per le folte pioggie gonfiandosi li ruscelli, cagionarono gravi danni; di sorte, ch’allagarono i padiglioni del Sultano, Yesir, Muftì, Ministri, e molti Signori, e portaron via molte tende di Giannizzeri con alquanta gente. Dopo cinque giorni, levatosi ’1 campo di là, fu posto a Siliuria, ove gonfiandosi di nuovo Tacque, mancò poco, che non rumassero l’esercito. In somma fin ad Adrianopoli non mancarono un giorno le pioggie, e i diluvj. Il Popolo, vedendo questi segni, gl’interpretò per cattivi auguri. Frattanto, lasciato indietro a Costantinopoli l’Internunzio, la Porta soggiornò quell’inverno ad Adrianopoli, ove s’attese indefessamente a gli apprestamenti militari. Il viaggio del Sultano. Mehemed Chan. alla volta di Belgrado. A’ 22 del mese Rebiulevvel, 1’ anno 1094 montato il Potentissimo Imperadore con magnificenza, e felicità a cavallo, insino a Belgrado marciò con l’esercito suo Imperiale, e giunse a’ 6 del mese Gemaziolevel, dell’ anno medesimo, a Belgrado. Ragu-nativisi poi li Beglierbeghi del Cairo, di Damasco, d’Aleppo, di Mesopotamia, di 'Sivas, di Meras, di Caramania, di Castimonia, della Natòlia, d’Aidin, e di Sarogan con gli eserciti de’ loro Governi rese il Potentissimo Imperadore al Supremo Yesir il nobile stendardo del Profeta. Dopo Tessersi a’ 18 del detto mese passato il ponte di Belgrado, si fece ancora diece giorni alto