40 LUIGI FERDINANDO MARSILI versalmente si perde la durezza e il colore; ed alla fine arrivando alla profondità di 12 o 14, fino a 15 piè cessa la sostanza marmorea 1 succedendo gli strati di pura e comune pietra, eh’ è per il resto del monte, come se questa sostanza marmorea fosse stata ivi posta dalla natura, in quella guisa che il giardiniero infrapone la terra fertile dentro un vaso, dov’è materia diversa e sempre coll’ordine descritto degli strati fra loro solamente differenti nell’essere di diverse altezze, e sempre con le solite infraposte linee chiamate dagli artefici ladin e le altre scissure dette vene, che vanno verso il centro della terra tortuosamente col nome e circostanze sopradescritte. In alcuna di queste cave trovai pavimenti interi fatti da una indicibil copia di cortina ammonis che sono nella superficie di ogni nuovo strato che si leva da cavatori, di grandezze diverse, avendone io sino del diametro di un piede, con strutture diverse fattane una particolare raccolta per esaminarle (come feci del modo con che queste si erano introdotte) se non la loro naturale corteccia testacea pel tempo perduta al meno la forma rimastavi, ed in fatti mi riuscì di scoprire quel molto che non è qui luogo di dire. Nelle cave dove sono queste cornua ammonis in tanta copia, non si trova che un solo e ben di rado diverso testaceo. 2 In un’altra cava detta la Camilla fra quegli strati incontrai 1 II Marsili nota che in vicinanza di Torri, là dove sono le cave — cioè a S. del borgo — il marmo ora è migliore se superficiale, ora se profondo ; ed aggiunge che per lo più durezza e colore scemano e si fanno méno vivaci con la profondità : ad una certa distanza poi dalla superficie cessa il marmo e comincia la pietra solita. E’ una pura constatazione che il Marsili fa e perciò non si ferma a spiegarla. Anche qui nota fra strato e strato, come altrove, linee infrapposte, e nel senso perpendicolare vene, tortuosamente moventisi. 2 Prova delle accurate indagini del Marsili è anche questa osservazione che alle Ammoniti (o Corni d’Ammone), frequentissime in certi strati dei marmi di Torri (la celebre fauna giurassica del Capo S. Vigilio), ben di rado si accompagnano fossili di altro tipo. (Gortani).