120 LUIGI FERDINANDO MARSILI il verno a Desenzano, Sirmione e Peschiera. Si pasce di ogni sorta di pesce e della panata quando però non frega. Di estate quando non frega dimora su la superfìcie dell’acqua. Terminata la frega del verno fino alla primavera ritornano alla detta pastura, poi vengono ad abitare circa terra per entro il lago, dove sono erbe. Il colore rosseggiante di questo pesce in tempo di frega è perduto; dopo la frega le carni sono rosseggianti, non però così come quelle del carpione. Nell’istessa tav. 20 fig. 2 e 3 si vede la di lui pesca con le sue spiegazioni. Il Bulbaro 1 non l’ho visto ma per le relazioni fattemi da 1 Cypriniis carpio Limi., è il pili grosso pesce del lago chiamato in italiano la Carpa, detto anche Carpio ma ben diverso dal Carpione, il noto salmonide endemico suddescritto : E’ un pesce che arriva a raggiungere i trenta chilogrammi di peso ed è esattissima la notizia data dal Marsilii di luoghi dove vien pescato quando il Malfer (Benaco, pag. 262) può scrivere : « Il suo habitat normale corre dalla Rocca di Manerba all'incile del Mincio ma più propriamente dalla punta Spinada al casello di Grò. Si potrebbe dire che è il pesce specifico di Sirmione non comparendo che raramente 'dall’alto di Lazise e solo in via affatto eccezionalissima in Valle di Garda. Per i pescatori del braccio nord la carpa è una specie di mito. Essi ritengono che esista ed anche che si peschi, ma non fu loro mai dato di vederne nelle loro acque un solo esemplare ». In queste ultime parole del Malfer sta la giustificazione del perchè il conte al suo tempo non potè vedere la Carpa trovandosi di sede a Ma-derno dove non viene pescata. I nomi vernacoli desunti dall’Aldrovandi che cita inesatto (De piscib., Lib. V, pag. 635 : De Cyprino) sono sovente quelli che tutt’oggi sono usati. E’ poi vero che il tempo della frega è quello che conduce la Carpa ad approssimarsi alle rive e che i pescatori ne approfittano per catturarla, ma sembra anticipare sulla data del luglio esposta come la più favorevole dal Marsili, risultando avvenire dagli ultimi di maggio al principio del giugno. Anche l’allontanarsi dalle sponde dopo deposte le uova è fatto provato. Dice il Malfer : « terminata la deposizione la Carpa ritorna al largo e lentamente riducesi al covo invernale e cade in quel semiletargo.... ». Così si spiega anche perchè non ne vengono più prese durante parecchi mesi. Il Garbini (36817) dice questo pesce molto comune nel Tartaro e pescato in maggior quantità che non nel lago. E’ notorio che la maggiore squisitezza delle carni delle Carpe che ci provengono dal lago è dovuta alla qualità del cibo che vi trovano. Molto spesso a Sirmione si trovano delle Carpe del Tartaro « in purga » in sacchi di rete o nei vivai prima di essere ammannite come pesci del lago.