142 LUIGI FERDINANDO MARSILI dall’altra parte del ponte. Il Sultano avendo spedito il supremo Vesir alla volta d’Allemagna, si fermò personalmente a Belgrado. L’arrivo del Supremo Vesir coll’ esercito al Ponte d’ Oessek. Essendo il Supremo Vesir giunto coll’esercito Imperiale al Ponte d’Oessek a’ 6 del mese di Gemasiulholciré; e fermatosi colà 15 giorni, nel mentre, ch’alle milizie distribuiva i soliti stipendi, venne al Ponte il Re de’ Coruzi, Tekly, con 300 huomini, e molti regali. Il Supremo Vesir avendo mandata ad incontrarlo alquanta gente, dopo d’esser 1 venuto al Padiglione Imperiale, l’onorò con una beretta, foderata di zibellini, e con scimitarra ingioiellata. Egli montato un cavallo adorno d’una briglia, e sella, tempestata di gioie, fu alloggiato in un superbo Padiglione, il quale per lui era colà precisamente eretto. Essendosi risoluto per il passato di marciare per il paese della Carniolia, e Croazia, e per i Beni del Figlio del Drin, 2 il Re de’ Coruzi pregò, che non si saccheggiassero i Stati di quello, con assicurar, ch’essendo uno de’ suoi parenti, sarebbe stato fedel Servidore del Potentissimo Sultano; e che non avrebbe mancato di portare soccorsi di vettovaglia, e di gente. Venuto poi l’avviso, che l’Esercito Todesco aveva assediato Nekeesel, il Supremo Vesir comandò, ch’il giorno seguente si passasse il Ponte d’Oessek; ed avendo fatto condurre il Re de’ Coruzi al Belvedere, ch’Ismael Bassà avea fatto fabricare nel mezzo del ponte, li mostrò tutte le schiere dell’Esercito Ottomano; ed il giorno appresso, in cui si passò la palancha dal-l’a'ltra parte del Ponte, detta Dirava, onorò il Re Tekly d’una pelliccia, tutta foderata di zibellini, e lo mandò verso Neheesel, con assicurarlo, che quante palanche, e villagj ne’ contorni di Neheesel medesimo avesse preso, sarebbero stati tutti ’ncorporati al suo Paese. Dopo d’aver mandato l’Internunzio Todesco a Buda, il Su- 1 Nella stampa si aggiunge «il Tekly». 2 « Idrin » nella stampa.