IL LAGO DI GARDA 117 delle freghe di questo pesce sono notati nella mappa idrografica, come quei delle sardelle e della truta. La Musella 1 frega siccome l’orata, si pasce ne luoghi medesimi, se ne prende in qualunque stagione. Il Cavaizzino 2 frega in tutte 'le rive, si pasce di erba e d’ogni piccolo pesce. Per tutta l’estate e porzione del verno posa intorno le rive. Dell’ Anguilla non si è potuto sinora scoprire la frega in venni luogo, 3 non che in queste acque. Nelle rotture di tempo vedesene qualched’una sopra la superficie delle acque. Si pasce di materie palustri, di pescetti e di gamberi. Si prende coll’amo e con ogni rete. Ella ha un certo odore ingrato participante di marea e palustre, che la rende di un sapore a mio gusto non grato, e per la sua pinguedine sazia molto. 1 Detta anche Sa vetta (Chondrostoma soetta Bonap.), il Malfer la dice provenire dai laghetti di Mantova, perciò la relega fra le specie avventizie (Benaco, pag. 372) ; ha abitudini intermedie fra il Cavedano e la Scàrdova e vive frammista col primo. Le informazioni del Garbini coincidono dicendola specie poco rimuneratrice rara nel lago, più comune nelle acque fluviali (Fauna, pag. 368le). 2 fiqvalim cavedanus Bp. il Marsili usa il nome del vernacolo più frequente « cavassin » sebbene questo pesce sia detto anche sul lago cavéden e squào. Sta presso le rive e presso l’abitato dove avvengono nei punti palustri anche le nozze spesso assai tumultuose a grossi branchi e quivi depone le uova (Malfer, Benaco, pag. 265 e seg.). Si trova in tutte le acque anche vallive (Garbini, Fauna, pag. 36818 sub Leucisco). 3 L’autore nota il mistero regnante intorno alla riproduzione di questo pesce serpentiforme (Anguilla vulgaris Jen.) ma non si associa a nessuna delle superstizioni invalse, non soltanto nel popolo, che si accoppi coi serpenti o che nasca dal fango. Esatte le osservazioni sul modo di cattura (Malfer, Benaco, pag. 339). E’ frequente anche nelle acque dei fiumi. Per la sua biologia e i primi studi sulla sua riproduzione solo al presente nota in tutto il suo ciclo, veggasi quanto dicono Garbini (Fauna,, pag. 36812) e il precitato Malfer (ibid., p. 334 e segg.). E’ il meno digeribile dei pesci delle nostre acque interne e sovente di non grato sapore quando il grasso sa da fango come disse il Marsili.