IL LAGO DI GARDA 125 Pag. 86 - Myriophyllum Maratriphyllum palustre alterum Lob. Xeon. 790. Questo sinonimo non io trovo riportato da Linneo nè, ch’io sappia, da altri: la figura (fittizia?) cui si accenna e che io ho vista mostrerebbe il Phellandrium aquaticum, ma è troppo schematica e perciò dubbiosa. E’ un’ Ombrellifera che non avrebbe da vedere con la « Buccaferrea » del Micheli cui si accenna nel testo che corrisponde al genere Ruppia mai riscontrato nel Garda. Pag. 87 - Chara major subcinerea fragilis (Vaillant) ; Equisetum fragile maius subcinereum aquis immersum (Morison). Questi due sinonimi sono riferiti da Linneo (Cod. bot. p. 918, n. 7030) alla sua Chara tomentosa specie valida che il Miglila (Characeen, p. 386) per un eccesso di critica, che volentieri chiamerei ipercritica, (preferisce chiamare Ch. cera-tophylla Wallr. Il nome vernacolo secondo Malfer (op. cit. p. 48) è la « grossa » ed è abbondantissima nei bassifondi dove forma un denso tappeto specialmente dove l’acqua ha una profondità di 2-5 m. Pag. 88 - Scola. Con questo nome assunto dal luogo il Marsili designa certamente un’altra Caracea che, ai tempi in cui scriveva, con tutta probabilità non era stata ancora descritta ed alla quale egli, con un confronto non molto felice, finisce per imporle il nome di « Fucus lacustris repens color viridi obscuro». Con tutta probabilità, per non dire certezza, corrisponde a quel complesso che i pescatori, secondo il Malfer (op. cit. p. 49), chiamano « setila » e nel quale il Dott. A. Forti di Verona riconobbe individui sterili non determinabili di Caracee ed individui di Nilel-lopsis obtusa (Desv.) Grov. La constatazione del Marsili che la scola o fuco vegeta in acque più profonde che la sopra citata Chara tomentosa è confermata da quanto ebbe a rilevare il Malfer nella sua monografia e la sola cosa a desiderarsi è di precisare bene le varie forme che entrano a comporre la così detta « setila ». Pag. 90 - Ranunculoides feniculi folio longiore (Vaili.) ; Ranunculus aquaticus albus fiuitans Peucedani (?) folio (Hermann); Millefolium aquaticum fol. feniculi Ranunculi flore et capitaulo (Caspar Bauhin) designano forme o razze del Ranunculus aquatilis L. Pag. 91 - Gramen aquaticum fluitans multiplici spica (Caspar Bauhin) fu riferito da Linneo (Cod. bot. 87, n. 628) alla sua Olyceria fluitans, ma potrebbe darsi che il Marsili abbia inteso riferirsi a quella specie che in seguito fu chiamata Glyceria aquatica Wahlb. Pag. 91 - Potamogeton foliis crispis sive lactuca ranarum (Caspar Bauhin). Corrisponde a P. ciHspus L. comunissimo nel lago. Pag. 91 - Panata. Pare sia proprio una spugna, quindi un animale sul quale sarebbe opportuno interpellare qualche zoologo. Pag. 92 - Acquapregna. Corrisponde a quello che i pescatori, secondo il Malfer (op. cit. p. 50), chiamano « merda de luna » ammassi gelatinosi di forma ovale o sferoidale dovuti allo straordinario sviluppo di un infusorio, YOphridium versatile (O. F. Müller) Ehrh.