20 UMBERTO URBANAZ-URBANI Il capolavoro del Njegos rimane impresso per sempre nella mente di chi lo legge, come impresso rimane il suo Lovòen. Dal mare si addensano le nubi, che coprono le falde della montagna. Alla luce sinistra dei lampi segue rapida l’eco fragorosa dei tuoni. Il mare e il litorale, giù giù fino alla Bosnia, all’Erzegovina ed all’Albania, sono coperti di nubi e ardono di lampi e rombano i tuoni. Solamente le cime del Lovòen, al di sopra del fosco temporale, sono cinte di raggi, come il monte di Dante, al di là della selva selvaggia ed aspra e forte. Il tormentoso passato annebbia le rocciose montagne montenegrine, ma sulle cime del Lovéen, le Vile intrecciano ghirlande per gli eroi nazionali, mentre nel campo di Cettigne, passa sul bianco cavallo l’ombra di Pietro Petrovié-Njegoè.