52 UMBERTO URBANAZ-URBANI metafisica dei sentimenti. I rimproveri, che muove l’autorevole critico al soave poeta, costituiscono forse quella nota fondamentale, per cui la poesia del Duèié esercita tanto fascino. Comunque, nessuno meglio dello èkerìié, ha rilevato i pregi della poesia del Duéic. I suoi fluidi, plastici, splendidi versi, scrisse il grande critico serbo, sono fra le cose migliori, prodotte dalla poesia serba. Anche la prosa del Duèié è affascinante. Lo dimostrano le sue lettere da Ginevra, dalle Alpi, dal Mar Jonio, e le sue impressioni letterarie su Vojislav Ilié, su Borisav Stankovié, su Milorad Mitrovié e sulla scrittrice Isidora Sekulié. Jovan Duèié nacque nel 1874 a Trebinje, nel-l’Erzegovina. Assieme ad Ahksa èantié ed a Sve-tozar òorovié, fu l’anima della rivista « Bosanska Vila * (« La Musa della Bosnia»), che nel 1885 CO' minciò ad uscire a Serajevo. Nel 1895 i tre scrittori pubblicarono la rivista « Zora » (« Aurora ») a Mo-star, che divenne allora un centro culturale per tutti gl’intellettuali della Bosnia-Erzegovina, i quali mal sopportavano la barbara dominazione austriaca e stringevano sempre più cordiali rapporti con Belgrado. Nel 1899, il Duèié si recò a Ginevra e s’iscrisse all’Università. Studiò anche a Parigi. Rimase dieci nnni all’estero. Ritornato in Serbia, entrò nella diplomazia e coprì alte cariche. Nel 1901 il Duèié pubblicò a Mostar il primo volume di poesie e nel 1908 a Belgrado il secondo. Del Puskin, di cui era innamorato, tradusse « Il co-