Branko Radicevió Branko Radièevic scrisse una volta a suo padre: «Vedrai, se non raggiungo Byron! Lo raggiungerò e lo supererò!*. La profezia del giovine poeta del romanticismo serbo non si avverò nè per la letteratura europea, nè per quella della sua nazione. Radièevié non fu e non sarebbe nemmeno potuto divenire un secondo Byron e nondimeno fu, è e sarà l’idolo del popolo serbo. Il giovine poeta si conquistò l’ammirazione e l’affetto, che poeti maggiori potrebbero invidiargli ed oggi è divenuto il poeta dell’intera nazione jugoslava, che lo ricorderà sempre, come lo ricordò nel 4924, in ricorrenza del primo centenario della sua nascita. Branko Radièevic, nato il 15 marzo del 1824, morto a soli 29 anni, è caro al suo popolo, come l’usignolo che una sola primavera cantò, come l’al-lodolino, che appena cresciute le penne, scompare nelle azzurre distese dell'infinito, come un bocciuolo di rosa, spezzato dal turbine, prima che possa schiudere tutti i petali dell’olezzante corolla.