184 UMBERTO URBANA7. - URBANI che vivesse il vecchio capitano. Krstan, salvalo dal patibolo, andò ad espiare i suoi delitti su di una galera veneziana. Krstan entra nella casa del prete Damiano, ma non per sentire le sue prediche, bensì per riprendere la sua Mara. E Mara esce per un istante dalla tomba della sua vita penitente, destando tutti i sogni ili un giorno e scuotendo tutte le bramosie della carne. La giovane donna depone le gramaglie monacali e si abbiglia da sposa per correre incontro all’amore. Ma quando si trova dinanzi a Krstan e gli narra dell’amore mai estinto e mai dilegualo, le sembra che tutto ciò sia tanto tanto lontano e tramontato per sempre. A nulla più giova l'irruente passione di Krstan... L’amore di Mara, purificato da tutte le scorie, della sensualità nella casa della penitenza, accanto nll’uomo di Dio, non è più di questa terra. Il corpo consunto della nuova Maria Maddalena, non resiste all’emozione, provata all’incontro di Krstan. L’urto della vita è troppo violento. Mara muore nelle braccia del sacerdote, che la aveva purificata. dandogli il primo ed ultimo bacio e pronunciando parole, simili a quelle di Jacoponc da Todi e che il Begovic adotta come molto del suo dramma: Fallirne morir d'amore, anegame d’amore, inabissarne d'amore...