SCRITTORI JUC.08LAVI 209 con i suoi studi storici e numismatici, illustrando i tempi preromani, pelasgi ed illirici della Dalmazia dalle pagine della rivista, intitolata alla sua patria, raccoglieva per la « Zora » dalla bocca dei suoi le-sinotti i canti nazionali croati. La « Zora » lanciò uno dei maggiori lirici croati di tutti i tempi, il generale Pietro Preradovió che, nonostante indossasse la divisa austriaca, era amico dell’Italia e caldo fautore dell’unità nazionale serbo-croata. Nel secondo volume di « Studi e ritratti », il Petravic illustra anche l’opera del Begovió e del Tresió. 11 Begoviè del Petravic è quello del 1910: umanista, d’annunziano, lussurioso cantore di Zoe Boccadoro. Il romanziere e il drammaturgo erano ancora di là da venire. Il Tresió-Pavisió, ora ministro di Jugoslavia a Washington, è il poeta croatd più classico e più aristocratico e dopo il Preradovió e accanto al Kranjcevic, il pensatore più profondo. Con certe modificazioni, adottò la metrica carducciana per cantare la bellezza ellenica e romana della sua Lesina, tuffata come Venere nelle onde, e per perdersi come il suo Uranion nelle azzurre distese dell’infinito. Se la sua alla filosofia spesso stanca, nelle « Voci del mare Adriatico », nelle « Onde di pensieri e di sentimenti » ci seno canti scoperti. Il Tresió è anche autore di parecchi drammi, come « Caterina Zrinjski », « Simeone il Grande », « Finis Reipubblicae », ma il drammaturgo non supera il lirico. Nel terzo volume di «Studi e ritratti» è presentato fra gli altri il critico Cedomil Jakèa, autore