SCRITTORI .IUGOSLAVI 145 latria, della coltura francese, l’idealismo, il cinismo, la malignità. La nobiltà raguseo, matura per scomparire dal teatro della storia, avrebbe potuto salvarsi con il connubio plebeo, ma preferì condannarsi al suicidio, votandosi al celibato. Il fatto storico, avvenuto più tardi, il Vojnovic, con felice anacronismo, lo fa coincidere con l’entrata delle truppe francesi. Orsat e Dessa, i protagonisti dell’« Allons en-fants», contemplano il sole a tramonto, la sera della storica giornata, in cui il Senato permise l’entrata delle soldatesche napoleoniche. « E’ il sole della libertà che tramonta » esclama Orsat. Sotto le finestre passano i francesi, cantando la marsigliese. Dessa chiede ad Orsat: « I>a conosci? ». Orsat le risponde «ILa ho intesa a Parigi, quando cadeva la testa del re! Come oggi cade la nostra! ... ». « E che siamo ora, Orsat? ». «Schiavi!» risponde Orsat. « E i nostri figliuoli » chiede Dessa «saranno schiavi come noi?». «Sì» conferma Orsat e Dessa soggiunge: «Allora scegli ! ». E Orsat, bisbigliando con tragica passione: «O troppo amara, troppo soave e grande come la morte », stringe sul petto la ragazza, imprime sulle di lei labbra un lungo ardentissimo bacio e si decide a rispondere: «No!». u