62 UMBERTO URBANAZ-URBANI necessario, per comprendere le cause, per ie quali presso i Serbi, la poesia moderna avesse avuto il suo maggior incremento appena verso la metà del secolo scorso. Non già che prima mancassero i poeti (J’arte accanto ai « Guslari », i bardi fatidici del popolo serbo-croato. ¡Vfa è proprio con il soave Branko Radiéevic, con Jovan Ilic e con l’immortale vladika Pietro II Petrovic-Njegos che cessarono, nel primo decennio creila seconda metà del secolo scorso, le ibride imitazioni della poesia nazionale e che i genuini tesori linguistici dei rapsodi furono rivestiti di forme e d’arte occidentale. Dove uh popolo intero è poeta, dove le Vile trasfusero l’anima della Nazione su quella unica corda prodigiosa della « gusla », i poeti della civiltà, della società e del salotto, stentavano a schiudersi un varco dalla Vergine foresta, che li attorniava di magnifiche fronde stormenti. Ma dopo Radiéevic e Njegos, la Serbia ebbe Gjura Jaksié, Zmaj Jovan Jovanovic, Vojislav Ili<5 e fra i contemporanei Milan Rakic, Jovan Dudic, Borisav Stankovié, Svetislav Stefanovic. per nominare soltanto i più rinomati. * ** Svetislav Stefanovic nacque r Novi Sad. nella BaCka, nel novembre del 1877. Ottenuta la licenza liceale nella città nativa, si recò a Praga e poi a Vienna, ove studiò medicina. Si laureò nel 1902. Dopo aver esercitato la professione medica in alcune piccole borgate della Serbia, ritornò nel 1907