SCRITTORI JUGOSLAVI 173 grandissime feste 'per il ritorno di Bianche dal collegio, ove la aveva rinchiusa bambina per farsene un giorno la compagna della vita, come se fosse possibile educare le spose nella serra di un collegio. La vittoria, non riportata un giorno contro l.v madre, Pierre si illude di poterla riportare contro la figlia, contando non solo sui benefici di cui la colmò, ma specialmente sulla potenza del suo genio creatore, come se alle donne, più dell’aspelto fisico, potesse imporre il talento. Bianche nemmeno si accorge dell’amore senile del suo benefattore. Subito dopo il ritorno, è affascinata dal pilota Mario, giovine, bello, ardito ed esperto •seduttore di donne. L’ultima sua vittima fu la segretaria della fabbrica di Pierre, Beata, della quale il meccanico Marco era inamoratissimo. Mario se ne sbarazza con cinismo per ghermire la nuova colomba. L’ardimentoso pilota, appena saputo dell’arrivo della «bianca principessa», di cui l’amico Pierre tante volte gli aveva parlato, le andò incontro in aereoplano, cospargendo di fiori l’automobile, che portava la collegiale. La vittoria era sicura. Non giovarono più le tardive offensive, sferrale da Pierre. Solamente, quando i due amici divengono nemici irriconciliabili, Bianche, non rinnegando il suo primo amore irruente, vuole sacrificarsi ed immolare il suo vergine corpo al vecchio benefattore. Ma gli avvenimenti si svolgono diversamente. Pierre, che non volava mai, perchè soffriva le ver-