299 « pace », è celebrato dal cronista nazionale, tessendone con entusiasmo il panegirico. I fatti non gli danno torto. Al venerando statista spetta il merito di aver coraggiosamente iniziata una vigorosa opera legislativa, proseguita con devota abnegazione dai successori. Purtroppo non è stato tramandato che qualche misero brandello. Tuttavia il decreto contro il commercio degli schiavi sopra la terraferma (1), che rifletteva una luce sinistra sopra il prestigio veneziano, è assai sintomatico. Esso può essere indice di una mentalità moralizzatrice, abbracciata con lucido intuito, prima che il dilagare del mal costume nella sfera adriatica non accumulasse sopra la patria terra maggiori responsabilità. Duttilità e fermezza consentirono al fortunato capo di superare le insidie interne ed esterne, di offrire ai connazionali garanzia di pace e di sicurezza tra i contrasti di nemici insidiosi e di amici infidi, e di avviarli a maggiori felici conquiste. Dalla minuscola isola realtina muoveva tra primavera ed estate (2) in ritmico viaggio annuale, universalmente noto, il ricco convoglio, che dall Adriatico si spingeva nel Mediterraneo, verso Oriente, fino agli scali costantinopolitani, verso Occidente, ai porti africani e iberici. All’ interno attiva era 1’ opera costruttrice e ricostruttrice. Il duca prendeva l’iniziativa di restituire a Cittanova l’antico splendore, e vi ricostruiva il suo palazzo (3). Per opera di Marino patrizio, padre del vescovo Giovanni di Olivolo, era rinnovata la basilica di S. Maria di Torcello (4). La stessa figlia del doge, Giovanna, badessa di S. Zaccaria, restaurò radicalmente il monastero, iam pene consumptum vetustate (5). Il duca Giovanni infine eresse a Malamocco a fundamenlis la chiesa di S. Cornelio e Cipriano (6). Animati da identico spirito audaci pionieri si affaticavano al (1) Cfr. Romanin, Storia cit., I, p. 370 sgg. (2) A questa data allude Giovanni Vili nella lettere al duca Orso del 24 nov. e 1 die. 876 (Monticolo, p. 318, 321 ; M. G. H., Epist., VII, p. 16, 19, n. 18, 21). Cfr. Dvornik, Les Slaves cit., p. 171 sg. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 126. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 119, 123. (5) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 125. (6) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 128. Cfr. Gloria, Cod. dipi, pad., I, n. 327.