— 119 — Vergine in gloria d'angeli ed al piano, genuflesso, il Rappresentante Bartolomeo Quirini, a cui la morte vibra il suo strale, ed una donna simboleggiante la città di Rovigo, vestita a lutto e coronata di rose, in atto di piangere, e seduta a terra la ('arila con tre fanciulli piangenti. Andrea Celesti veneziano, grande maneggiatore di pennello, dipinse nel 1701 il quadro avente per soggetto La Vergine in gloria col Figlio, S. Giovanni Battista ed Angeli: al piano sta inginocchiato il Rappresentante Andrea Priuli, che accetta da un paggio, sopra un bacile, la città di Rovigo espressa in un piccolo modello, ed ai lati la Vigilanza, l'Umiltà e la Giustizia. Tiberio Tinelli da Venezia, famoso ritrattista, allievo di Giovanni Contarini, poi imitatore li Leandro Bassano, raffigurò Im Vergine in gloria e S. Antonio da Padova, in atto di raccomandarle il Provveditore Luigi Morosini, che sta in ginocchio fra la Giustizia e la Carità: una donna adorna di rose simboleggia la città di Rovigo. Quest’opera è celebrata da Carlo Ridolfì nella « Vita de’ Pittori Veneti ». Antonio Zanehi da Este, pittore di gran brio, allievo del Ruschi, compose nel 1607 la tela con la Vergine e il Bambino e nel piano il Rappresentante Pietro Loredan fra la Giustizia e la Prudenza e a’ suoi piedi VAbbondanza, in atto di stringere fra le braccia un fascio di spiche. L’altar maggiore è finissimo lavoro d’intaglio in legno, eseguito da Giovanni Caracchio nel 1607, sui disegni dell’architetto Zamberlano. Su l’altare è col-