— 105 — geli scolpiti con garbo da Antonio Gai veneziano (sec. XVIII). Di fronte a questo, vi è l’altare bellissimo dedicato alla Madonna del Rosario, con due statuette laterali raffiguranti S. Domenico e S. Caterina da Siena, scolpite da Giulio Mauro veronese. La pala con Ìai Vergine del Rosario, in alto, ed ai suoi piedi S. Giovanni Battista fanciullo e nel piano alcuni personaggi ivi ritratti della nobile famiglia Delaiti, è opera dello stile di Tiziano Vecel-lio; vuoisi anzi che la testa della Vergine sia stata dipinta dal sommo pittore veneto. Infine, nell’altare, dedicato a S. Barbara, si ammira la statua in marmo della Santa, scolpita egregiamente da Pietro Baratta veneziano, al quale si deve pure il disegno dell’altare, eretto nel 1700. L’antica chiesa di S. Bartolomeo fu fondata nel 1255 da certo fra Paglia e poi ceduta nel 1260 ai Padri Umiliati. Erano costoro famosi nell’arte del tessere la lana; dalla Sicilia e da Venezia i panni che uscivano dai loro laboratori andavano per tutta Europa e da siffatta industria traevano lauti guadagni, che impiegavano nell’acquisto di terreni ed in operazioni di prestito ad enti pubblici e a privati. Godendo di molto credito e fiducia, assumevano anche in appalto 1’ esazione delle gabelle, ciò che contrastava col tenore di vita monastica ed allontanava sempre più gli affigliati dall’osservanza delle pratiche religiose. Forse in causa delle lotte cruente fra Estensi. Padovani e Veneziani, che tenevano in continua agitazione il Polesine, ed anche perchè il paese non era più adatto alle loro specu-