— 41 — lesine si faceva giurare di seguire la legge di Cristo, amare i fratelli, procurare il bene della Patria, star pronti ad ogni occasione, non ¡svelare il segreto a qualunque costo. Oltre il Po il segreto fu svelato alla Corte di Roma, che ne avvertì il governo di qua, e la polizia fece arrestare tutti gli adepti del Polesine. Condannati a morte, Cecchetti, Caravieri, Rinaldi 1’ ebbero commutata chi a dieci, chi a sei anni di carcere duro, da scontarsi a Lubiana; gli altri a quindici o venti allo Spielberg. Alcuni più giovani pochi mesi, subiti a Venezia, tra cui Carlo Poli di Fratta, allora appena diciottenne, il quale durante il processo stette undici mesi sotto i Piombi. Il giovine Oroboni morì in carcere (1823) con rassegnazione cristiana, perdonando; come morì Villa poco dopo con minore rassegnazione, ma religiosamente; Fortini fu graziato nel 1826, il Foresti, solo dopo morto Francesco, nell’ amnistia del buon Ferdinando ». Due volte la città fu visitata dagli imperatori d" Austria; nel marzo 1819 da Francesco I, che fu ospite con la moglie Carolina nel palazzo Angeli, e da Francesco Giuseppe nel 1856. Nel 1848 passarono da Rovigo le truppe pontificie e le volontarie comandate dal generale Durando; poi il generale Guglielmo Pepe con un pugno di napoletani ed una batteria. La proclamata liberta infondeva colle più care e lusinghiere speranze un’ operosità inusitata, e sorgevano in Rovigo due periodici: Im Rivista politica e A/ Amico del Popolo: ma nel giugno dello stesso anno il gene-