— 29 — delle passate fatiche e richiedeva nuove diligenti opere *). Prima della morte del marchese Nicolò III, avvenuta sulla fine di dicembre dell’ anno 1441, furono riveduti e confermati gli Statuti di Rovigo, che dovevano dar norma di retto vivere agli abitanti del Polesine. Morto Nicolò, gli succedette Lionello, il quale fece donazione della terra a Borso suo fratello naturale. II giorno 17 gennaio dell’ anno 1452 fu ricevuto in Rovigo con grandi feste Federico III d’Austria, il quale, al suo ritorno da Roma, confermò a Borso il titolo di conte di Rovigo. L’ investitura reca la data 18 maggio 1452; il segno araldico sullo stendardo della contea era un’aquila bicipite, metà bianca in campo azzurro, unita ad un’ altra mezza nera, in campo aureo: in alto la corona. Ebbero così origine i colori dello stemma cittadino, a cui fu aggiunto il color verde '). Per circa quarant’ anni Rovigo godette i benefìci della pace; ma sulla fine del 1481 la Repubblica Veneta cominciò a rompere i trattati cogli Estensi, sostenuta anche dal pontefice Sisto IV. Nella primavera del 1481 corsero le prime av- 7) PiTom G. B. e Belli Camillo. Negli orti di Chioggia, Venezia, 1923. *) Cosi, il Nicolio, in /Ustoria deirOrigine di Rovigo, pag. 183, e L. A. Muratori, in R<-r. II. Script., nel diario ferrarese, colonna 198, voi. 24. — N. Biscaccia. Cronache di Rovigo, Padova. 1865, pag. 14.