dovrà ringiovanire il di lei suocero, mentre con la mano sinistra tiene sollevato il braccio destro del vecchio. Il seggiolone è tutto pieno di caratteri ignoti e di legature magiche: gli stessi caratteri veg-gonsi pure sopra un nastro che adorna in varie riprese la testa della femmina. Dalla parte di essa sta appesa in alto una corona reale, e dalla parte di Esone un teschio, una statua, forse di qualche idolo, •ed altri oggetti. Carpaccio Vittore (1450-1525): La Sacra Famiglia. La Madre divina, col capo leggermente chino, tiene sulle ginocchia il Figlio, che le toglie di mano una pera. S. Giuseppe guarda il bambino con aria assorta. Il sole volge al tramonto dietro le montagne, ed il paesaggio dona al quadro una certa malinconia. Carriera Rosalba, da Venezia (1675-1757): Autoritratto. Ritraendo la propria effigie la Carriera è rifuggita da quella delicata adulazione, di cui soleva circondare le donne che posavano davanti a lei. Anche questo autoritratto non rimane inferiore a quello delle Gallerie di Venezia, per la tecnica mirabile, per la grazia e nobiltà del disegno. Cima Giambattista da Conegliano (1459-1516): La Madonna col Bambino. La Madre assorta nel volto, tiene il Figlio su le ginocchia, che sorride alzando una manina in atto di benedire. In fondo, il paesaggio collinoso è allegrato da un cielo sereno. Dei. Sarto Andrea (1486-1531): Iai Vergine col Bambino e S. Giovanni Battista. Quadretto pieno di grazia soave. La Madonna pensosa nel viso giovanile, trattiene per mano Gesù, che le scende