— 99 — costruito nel 1743 ila Pietro Puttini, scultore e architetto veronese. Ai lati dell'ingresso si ammirano due tavole pregevoli (ora trasportate su tela), raffiguranti S. Pii'-tro e S. Paolo, dovute a Benvenuto Tisi da Garofalo (sec. XVI), gloria polesana, condiscepolo a Roma con Raffaello e collaboratore a Ferrara di Dosso Dossi. Nella navata, a destra, il primo altare, sacro alla Madonna delle Grazie, contiene un’imagine di Nostra Signora, dipinta a fresco, qui trasferita solennemente il dì 17 febbraio deiranno 1737, da un tempietto che si elevava su l’antica piazza della Collegiata. Il dipinto appartiene al secolo XIV, ma è stato ritoccato sul fare canozziano e quindi con evidente influenza di Pietro della Francesca. L’altare in marmo di Carrara, con quattro colonne a spira d’ordine corinzio e con un coro di putti nel parapetto della mensa, si deve all’architetto Francesco Gazzetta da Este (sec. XVIII). La tavola che serve di frontale all’imagine della Madonna, esprimente in alto S. Michele Arcangelo con alcuni angioletti, ed ai lati S. Giovanni Battista e S. Bellino vescovo, è lavoro non [»rivo di grazia di Antonio de’ Pieri da Vicenza, detto lo Zoppo. Il terzo altare, in marmo rosso di Verona, fu costruito sui disegni del celebre architetto Andrea Pozzo da Trento, Padre gesuita (1642-1709). L’altare maestoso di crociera si eleva sopra cinque gradini ed è costruito in marmo di Carrara, con quattro colonne di Africano; ne è autore Giovanni Trognon da Venezia (sec. XVIII), scultore.