— 46 — Il 4° Corpo cl’ Armata comandato dal generale Enrico Cialdini, passava il Po l’8 luglio ed entrava nel Polesine occupando Rovigo il giorno 10. I principi Amedeo ed Umberto di Savoia vi giunsero subito dopo, e quindi il 25 luglio il re Vittorio Emanuele li faceva il suo ingresso solenne nella città l), unita per sempre alla madre patria. Ad altri il compito di scrivere le cronache di Rovigo dal dì della redenzione in poi; noi porremo in evidenza solo poche cose per chiudere degnamente questo capitolo. Rovigo, per buona ventura, ebbe sempre a capo del Comune uomini di alto senno, amantissimi del decoro della città "). La Rappresentanza civica, Panno 1912, poteva proclamare con orgoglio: « Oggi è diventato realtà quello che ieri pareva un sogno : far di Rovigo una città nuova, piena di slan- sea, Boara e Roverdicrè erano armati di 32 cannoni e di 3 mortai; quello di Sarzano di 48 cannoni. *) Il Re fu ricevuto in casa Salvadego, passata poi in proprietà d«i conti Sgarzi, ed ora abitazione del Prefetto, in via Celio. 3) A capo dell'Amministrazione comunale si sono succeduti dal 1866 ad oggi i snidaci: Angeli conte Domenico (1866-1867) ;• De Rossi nob. ing. Francesco (1868-1872); Piva ing. Remigio (1872-1877); Casalini Giov. Battista (1877-1889); Bernini avv. Amos (1889-18981; Oliva dottor Pietro (1898-1901, 1902-1903 e 1917-1919); Vanzetti avv. Giovanni (1901-1902); Bernini avv. Arno* (1903-1908; Degan avv. Gino (1910-1914»; Maneo barone avv. Ugo (1914-1917, 1922-1926 e Podestà dal 1927 al 1928); a cui sono succeduti i podestà: Fier ing. Giulio (1928-1933); Ubertone avv. Urbano, ora in carica.