— 131 — soltanto rimangono in piedi, quella detta di S. Agostino, rimaneggiata, e l'altra detta di San Bartolomeo, costruita nel 1482 sotto il doge Giovanni Mo-cenigo, di cui si vede lo stemma vicino ai merli, nella parte esterna. In via Ponte della Rota è rimasta una delle torri eretta, come abbiamo detto, dal vescovo Florio Cattaneo, nel 1138. Un’alta loggia semicircolare forma il prospetto dell’edificio denominato il Corpo di Guardia — ora sede dell’Università Popolare — situato in capo alla piazza V ittorio Emanuele II <* costruito nel 1854 dall’architetto Tommaso Meduna da Venezia. Nel fregio, le figure simboliche in marmo rappresentano la provincia del Polesine fiancheggiata dal-1’ Adige e dal Po; sopra Tattico si eleva lo stemma di Casa Savoia, sostituito nel 1866 all'aquila bicipite austriaca. Sotto il loggiato furono collocati, a cura del Municipio, il busto in marmo del conte Domenico Angeli e quello in bronzo del generale Domenico Piva — dei quali veniamo a parlare —; una lapide in onore dei polesani che presero parte alla spedizione dei Mille, con questa iscrizione dettata dal dottor Giovanni Del Col: «V Maggio MDCCCLX — Esempio d’invitta audacia — Simbolo di gloria fulgida — Rovigo — Eterna ne’ secoli — La Pole-sana Coorte — De l’epica schiera dei Mille — Che dal fatale scoglio di Quarto — Rivendicò la libertà del diritto italico — Da TAlpe al Liliheo » J), ed al- *) Seguono questi 15 nomi: Azzi Adolfo di Tre-centa, Castaldelli Guido di Ma*«», Dall'Ara Carlo di Ro-