— 143 — nel 1782, per dissuaderlo da alcune innovazioni disciplinari ecclesiastiche. L’antico altare della cappella, composto di hei marmi lavorati e di due colonne di rosso di Verona, contiene una tavola raffigurante S. Nicolò do Bari, opera della scuola di Iacopo Palma il giovine. Radicali ristauri alla facciata fece praticare di recente, il vescovo attuale monsignor Anseimo Rizzi, e per disposizione dello stesso gli oggetti artistici — quadri, medaglie ecc. — già conservati nel Palazzo e di cui il Bartoli ci lasciò una descrizione non sempre esatta, vennero collocati nella pinacoteca e nel museo del Seminario '). Di fronte al Corpo di Guardia, sulla piazza Vittorio Emanuele II si eleva una Colonna (fig. 11 ) in marmo d’Istria, inaugurata nel 1519 dopo la guerra contro la Lega di Candirai, quando la Repubblica di San Marco rimase in pacifico possesso della città. Il capitello regge una grande mensola su cui sta il leone alato, scolpito nel 1881 dal Sanavio, di Venezia, e riproducente quello distrutto d’ordine dei Francesi il giorno 13 maggio dell’anno 1797. Il disegno della colonna deve attribuirsi al Sanmi-cheli. Sulla piazza sorge pure il monumento in marmo del Rn Galantuomo, inaugurato l’anno 1881. È opera pregevole dello scultore Giulio Monteverde, il quale ritrasse il Re vestito da generale, in piedi, appoggiato ad un gabbione da trincea, in ’) V. a pag. 63.