— 20 — derivazione d’ acqua concessa da Kufo a Cilone, cognomi questi die si trovano ricordati altra volta in una lapide rinvenuta ad Adria, ed in altra ate-8 tina. « Il prezioso documento porta dunque ad ammettere, che anche luoghi nei secoli posteriori rimasti lungamente sommersi dalle acque ed incolti, nell’ epoca romana avessero fisonomía compieta-mente diversa e fossero dotati anzi di un notevole grado di coltura. Come conseguenza possiamo logicamente asserire, che al tempo della dominazione romana tutta la nostra regione possedeva un razionale e ben sistemato corso delle acque che la attraversavano. Nè altrimenti doveva essere, se antichissimi autori greci quali Ecateo di Mileto (500 anni circa a. C.) e Teopompo (380 circa a. C.) lodarono sempre le paludi Adriane per la ricchezza dei prodotti del suolo, e Vitruvio, ancora ai tempi di Augusto, poteva dire a proposito di esse.... quoti his rationibus ìuxbent incredibilern salubritatem ». Rovigo era probabilmente luogo di concentrazione dei coloni delle terre vicine; però non è mai nominato dagli scrittori romani, i quali del resto poco s’interessavano de’ luoghi di scarsa importanza politica e militare. Con la caduta dellTmpero cessa anche la prosperità della regione; le acque non più frenate del Po e dell'Adige portano dovunque la desolazione; i terreni depressi sono convertiti in palude.