409 interne. La bonaccia aveva riaperto agli esuli le porte del ritorno ; non compì però il miracolo di far rinsavire le menti acceccate di odio e di ira; non inspirò, con il severo ammaestramento, un po’ di carità di patria, tanto fertile di buone opere e fatta teatro di scene luttuose. Per somma disavventura il restauro del governo orseoliano era stata cattiva scelta. Superato lo stato acuto della crisi, in presenza del quale, per istinto più che per sentimento, era stato fatto sacrificio dell’ orgoglio di parte, uomini e cose scivolavano sopra il vecchio piano politico, senza nulla aver appreso dalle ultime vicende. Uomini vecchi (vecchi di spirito più che di anni) riprendevano il posto di comando con vecchie idee, con quelle idee e con quell’intelletto, che li avevano trascinati all’orlo della rovina (1). Eppure, dopo tante peripezie, a esse restavano fedeli, lunsingati dal successo romano e illusi dal momentaneo consenso ristabilito intorno alle loro persone. Mancava una esatta nozione dello spirito pubblico. Con il trascorrere dei giorni dileguava il ricordo degli istanti tragici e della vittoriosa riscossa, che aveva salvato la patria. L’anima popolare, inconscia, cedeva alla suggestione del suo istinto, e volentieri indulgeva a propositi novatori. Quali essi fossero in concreto, ignorava. Ma sentiva assai forte, e sempre più accentuata la disarmonia, che esisteva tra gregari e capi. Il favore e la stima, sopra i quali la clientela orseoliana poteva fare assegnamento, non superavano la tenacia e la risolutezza degli oppositori. I reggitori non s’accorgevano del turbine, che tornava ad addensarsi, passivi autori della propria disgrazia. Allo scatenarsi della tempesta saranno travolti, e incapaci a resistere, sommersi. Quando ? La cronologia dei sanguinosi contrasti, che prelusero al rinnovamento della vita costituzionale negli uomini e nelle cose, è disperata. Andrea Dandolo chiarisce (2), con straordinaria sicurezza, anni e (1) Si conoscono tali avvenimenti dal brano, veramente originale, inserito nel catalogo olivolense del Chronicon Altinate (Origo cit., p. 139 sgg.) : Istinti vero tempore orla est magna contumelia inter Veneticorum populum conira ducem Ottonem. (2) Andrea e Danduli, Cronica, in Muratori, Rer. It. Script., XXII, 235 sgg.