342 circostanza i seguaci dell’ esule uscirono dall’ imposto riserbo e agitarono apertamente i propositi di riscossa ; gli incerti, sorpresi nella loro perplessità, aderirono ; gli avversari si assentarono. Nel placito quelli ottennero facile prevalenza, e spianarono la via del ritorno al loro capo (1). Posti in oblio i solenni giuramenti pronunciati, in adunanza plenaria e frequente, clero, primati e popolo riacclamavano duca Pietro IV Candiano (2) e, con sfarzosa scorta di trecento navi, accompagnavano da Ravenna alla sede ducale l’esule, restituito trionfalmente alla pristina dignità (3). Un alito di vita insolita, un nuovo costume penetravano nelle severe aule ducali. Gli splendori della vita di terraferma, tanto estranea al temperamento veneziano, sembrava allettassero. Ad essi nel trascorrer del tempo volentieri si indulgerà. Relegata nei silenzi del cenobio di S. Zaccaria la moglie Giovanna e dedicato il figlio Vitale alla carriera ecclesiastica (4), il nuovo duca ospitava nella stanza nuziale una donna, Waldrada, sorella del marchese Ugo (5), la cui presenza era sintomatica espressione di un programma. La famiglia ducale si arricchiva a titolo di dote di servi e di abbondanti possessi fondiari (6), e, spettacolo nuovo, accanto alla milizia cittadina figuravano schiere di mercenari, tratte (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138 : ornnis Veneticorum muUitudo una cum episcopi« et abbatibus convenere. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138 : et sacramenta oblivioni tradentes, cum trecenti« pene natnbus preparatis liavennam, ut supradiclum Petrum in ducatus honorem restituèrent, properarunt. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138 : quem sucipientes cum tali ap-paratu ad palatium duxerunt sacramentorumque fide principem iterum recrea-runt. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138. (5) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138 : deinde Hugonis marchionis sororem, Hwalderada nomine, in coniugio accepit. Cfr. la quietanza di Valdrada rilasciata al duca Pietro Orseolo dopo le luttuose giornate della rivolta per la restituzione del suo morganatico nel 976, 25 ottobre, in Romanin, Storia cit., I, 252 ; Ficker, Forschungen zur Reichs-und Reichtsgesch. Italiens, Innsbruch, 1874, IV, n. 29. (6) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138 : a qua serrorum ancUlarumque copiis prediisque maximis dotalicii iure acceptis.