173 voltura afferma che in questa circostanza re Carlo Venetiam red-didit (1), ed il consueto apologista delle virtù e dei trionfi carolini, passando in rassegna non senza esagerata amplificazione le conquiste del gran re, includeva in esse non solo tutta l’Italia da Augusta pretoria alla Calabria, fino al confine greco-beneventano, la Pannonia, la Dacia, l’Istria, la Libumia, ma anche la Dalmazia, eccettuate le città marittime, il cui possesso era mantenuto dall’ imperatore costantinopolitano in seguito all’amicizia e al patto stipulato con il re franco (2). Per scrupolo di coscienza il retorico panegirista usa termini generici ed evita specificare : non parla della Venezia, che il suo collega ricorda esser stata formalmente restituita, nè indica quali fossero le città marittime graziosamente regalate all’impero bizantino. Non è dubbio che il ducato veneto fu riconosciuto terra dell’ impero orientale. Quanto alla Dalmazia, va detto che re Carlo non poteva rinunciare a ciò che le armi franche non avevano mai conquistato. Il dominio bizantino era stato costretto ad arretrare verso la costa, ma più per colpa degli Slavi che per merito dei Franchi (3). Questi non potevano vantare troppo larghi possessi in Dalmazia, come non si può dire che il territorio bizantino fosse limitato alle città costiere e non si estendesse per una certa profondità verso l’interno. In ogni modo in questi paesi il governo nulla aveva da ripetere di fronte alla corte franca, perchè i tentativi di conquista del re italico erano ingloriosamente falliti, e perchè eventuali reclami da parte del governo costantinopolitano cessori. In verità queste (salvo posteriori aggiunte) non richiamano clausole nuove, ma genericamente confermano i diritti possessori registrati in elenco dettagliato nel pactum (prout liquidius in predesignato decreto continetur [M. G. H., Capit., II, 136 sg. ; Documenti cit., I, 109]). Per il testo dei capitoli carolini cfr. M. G. H., Capit., II, 129 sgg. ; Documenti cit., I, 102 sgg., cap. 2, 3, 4, 14, 17, 18, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 28, 29, 30, 32. (1) Annales regni Francorum, ed. cit., p. 133. (2) Eihnardi, Vita Caroli, c. 15 : deinde Italiam totam, quae ab Augusta Praeloria usque in Calabriam inferiorem ■ post quam utramque Pannoniam et adpositam in altera Danubii ripa Daciam, Histriam quoque et Libumiam atque Dalmaciam, exceptis maritimis civitatibus quas ob amicitiam et iunctum cum eo foedus Constantinopolitanum imperatorem habere permisit. (3) Cfr. Jirecek, Geschichte der Serben, Gotha, 1911, I, 80 sgg.; SrSio, Povijest Hrvata, Zagabria, 1925, p. 295 sgg. ; Dvobnik, Les Slaves By-zonce et Borne au IX siècle, Paris, 1926, p. 16 sgg.. 46 sgg.