376 ritto (1). Egli ne richiedeva l’esecuzione da parte di quelle autorità, che non erano troppo sollecite a rispettare gli ordini superiori. Il duca della marca nicchiò con subdola noncuranza. Neppure il messo regio, Brunone, espressamente munito di tassativi precetti, riuscì a indurre l’arrogante vescovo al rispetto delle decisioni imperiali (2). Questi ostentò l’assenza dal placito convocato per risolvere l’increscioso conflitto (3). Quel pezzo di pergamena, che il duca veneto aveva opposto agli avversari, aveva qualche valore : esso consentiva a lui di impugnare con tranquilla fermezza l’arma della rappresaglia, sicuro che a quelli sarebbe mancato il conforto della benevola protezione imperiale. Il blocco posto da Pietro Orseolo alle limitrofe terre della marca pesò sinistramente sopra queste. Esso interruppe assai presto i rifornimenti di materie prime, che loro arrivavano per tramite dei Veneziani per via di mare, prima fra tutti e non meno grave degli altri, il traffico del sale (4). Sostenuto da sohda preparazione diplomatica veneto-imperiale, gli eSetti, che produsse, furono assai forti (5). Il convegno di Verona del marzo 996 non lasciò adito a illu- (1) M. G. H., Dipl. reg. et imp., II, 571 sgg., D. O. II, n. 165; Kolschutter, Venedig unter dem Herzog Peter., cit., p. 85; maggio 1, 995. Conferma la vecchia terminatio liutprandina di Cittanova, analiticamente descritta, quale appariva al tempo del duca Pietro Candiano: Omnia ista a prenominato hoc termino usque ad mare confirmamus sibi suoque populo cum omnibus pertinentiis. Era dunque riconoscimento di pieno diritto territoriale, come era riconosciuto al vescovo di Cittanova il diritto di decima ab hoc termino predicto ad mare. Invece per territori e diritti reclamati ex alia parte Liquentiae, giurisdizione del regno, è detto, confirmamus et investimus. (Cfr. Schmeidler, Venedig cit., p. 545 sgg. ; « Hist. Zeitsch. », p. 224 sgg. ; Lenel, Die angebliche cit., p. 475). (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 150 sg. Cfr. Kolschutter, Venedig cit., p. 24 sgg. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 151 : ut illum nec conloquio adire nec videre voluisset. (4) Iohan. Diao., Chronicon cit., p. 151 : accepto a regio nuncio et a suis salubre consilium, inevitabile decretum supra suos impostiti, quo nemo illorum aliqua presumptione fultus predictam seu Istriensem aussus foret marchiam adire, neque aliquod venale vicissim vendere vel comparare. (5) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 151 : in tantum videlicet ut non sdum ittius marchiae peculia salis egestate consummerentur, verum etiam homines, subsi-diis Veneticorum carentes, miserabili calamitate perpessi ecc.