186 DELL' HISTORIA VENETA 168s ftinata la fua partenza, apparendo occafione di nuovo tra-vaglio , la fofpefe. Ma il Serafchicr intefo l'incaminamento degl’ Imperiali fermò la fua marchia, & invece di reftaurar Novigradi, che pochi giorni prima havea patito cafuale, ma grave incendio, levate l’Artiglierie, le munitioni, & il presidio con il volo d’alcune mine Io diroccò affatto. Stettero per qualche giorno immobili i Turchi nel loro accampamento, ma feoperto già vicino 1’Efercito Chrirtiano ripaifaro^o con follecitudine il Danubio, ricovrandoiì fotto if calore di Buda , e di Alba reale. O foife per fpiare Io (lato del Campo , ò per feoprire quali foifero l’interttioni degl’ Imperiali, mandò il Serafchiere un’ Agà huomo accorto con lettera diretta al Duca di Lorena, invitandolo doppo molte lodi al fuo valore a farfi autore della pace trà li due Imperatori, c rifparmiar tanto fangue, che fi fpargeva de i comuni Sudditi. Se ne sbrigò il Duca, adducendo, ch’era deftinato per far la guerra ingiuftamente promorta dal Gran Signore, e che dovea indrizzarfi alla Corredi Vienna. Ritornò di là a qualche giorno i’ Agà col pretefto del rifeatto di alcuni fchiavi, ma in effetto per rilevar, fe vi foifero difpofitioui alla pace, e ne promoife nuovi motivi : ma fù troncato il filo con . . addurre, che non fi potevano far pailì fenza i Collegati. ¿JT'l'Cin Mentre fi travagliava in Ungheria, il Conte Lesle hebbe al-cre«ti*. cunj fortunati incontri nella Croatia. Scielti fettemila Soldati trà quali tremila Crovati, lafciato il rerto delle truppe a a Uvranitz, marchiò fenza impedimenti verfo Efsech. Occupato nel viaggio il Cartello di Micheloz, che fi refe a difcrc-tione, trovò nella pianura di Efsech un groffo Corpo de Turchi , che lo attendeva fquadronato in buona ordinanza. Urtò coraggiofamente Lesle, e caricando l’inimico 1’obligò alla fuga , doppo la quale avvicinatoti ad Efsech diede il fac-co alla Città, e fece arder una gran parte di quel lungo ponte. Tentò la Cittadella, ma trovatala forte, e con buona difefa, non prefe l’impegno . Eflendofi poi ingroflati i Turchi, che foccorfero abbondantemente Caniifa, ceffaronoa c,u'Tr*!' SIue^a parte le fattioni. Anco il Duca di Lorena dopo ha-tcrminoin ver allcftito un grotto ftaccamento di io. mille huomini de-vtHM. ftinati nell’Ungheria fuperiore con il Conte Caprara , fi ri- duf-