LIBRO SECONDO. 61 il più delle volte fuole, godono i direttori de voti del qua- 1675 rant’uno la facoltà di portar al trono , chi più loro gra-difee. Per toglier però alla fortuna , & al maneggio de pochi pretendenti la totale difpoiìtione di quella luprema dignità, fù l’Anno 1554. ftabilito un Decreto dal Confe-glio de Dieci con l’aggiunta , che doveifero giaietti al quarantino ballottarfi per il Maggior Confeglio ad uno ad uno , così che il favore havendo in qualche numero introdotto Soggetto non degno, potette reitarne efcluiò ; e fc anco da quella raccolta de votanti fi prendeffe clettione non applaudita dall’univerfalc , foifc concetto impedirla con il reprobo de nominati . Così anco fuccefle con raro e-fempio nel cafo , che fono bora per defcriverc . Mancato dunque di vita il Doge Sagredo, entrarono in dimanda quattro Soggetti riguardevoli per il merito proprio, e per quello de Maggiori . Battifta Nani Cavaliere , e Procura-tor, Luigi Mocenigo Nipote d’altro Luigi , che fù Procu-rator, e due volte Capitan Generale da Mar nella pattata Guerra di Candia, Giovanni Sagredo Cavaliero , e Procu-rator, & Antonio Grimani Cavaliero, e Procuratore . Cadeva l’applaufo comune fopra il Nani ftimatiffimo per virtù , e per la bontà de coftumi 5 ma la fortuna , che havea deftinata queft’elettione per Scena di ftravaganze , l’abbandonò ne primi numeri , & alternando poi i fuoi favori frà gl’altri, piegò finalmente tutta fopra il Sagredo. Nel Quarantino , che dovea efporfi alla ballottatone del Maggior Confeglio fi numeravano venti otto fuoi partiali, e ballandone all’elettione come fi ditte venticinque , fù fecondo gl’ efempi pattati creduta fenza dubbio la fua efaltatione . S’empì dunque la di lui Cafa de Congratulanti, accettò ufficii, e fi difponevano da domeftici gt’ordinarii apparati per la funtione ; non reftò fecondata quefta felicità dall’applaufo del Popolo, appreifo il quale era già entrato in concetto d’ avaritia, perche nella fua attuntione alla dignità di Procuratore di San Marco trafeurò gl’atti di generofità foliti a rallegrar la Plebe, che ciecamente mifura da quefte dimoltra-tioni il merito delleletto . Ufcirono però dalla gente più vile voci di diferedito j & unitofi nel luogo del Broglio al-H. FoJcarini. E 3 l’ho-