LIBRO SESTO.
<it rimproveri . Il Vifire all’incontro faftofo feri fife a tutti i fuoi nelle Piazze d’Ungheria , con vantaggiofe relationì del fatto , animandoli a una coftante difefa in cafo d’attacco , promettendo loro grandi affiftenze . Anco a Coftantinopoli ne fece correre ie notitie con elato racconto del fuccefiò , recando un’immenfo giubilo a quel popolo, che oppreifo dalle paliate calamità era per ripigliare la naturai alterigia . In-feguendo poi l’Efercito Chriltiano , p?fsò la Drava , fortificandoli a Darda, e lafciando ben munito il ponte di Petei Varadino . Tali andamenti de i Turchi confuiero tutti i di-fegni degl’imperiali» La Corte non fapeva, che comandare, ne i Comandanti, che efequire . Come iuccede all’hora , che
il	timor d’errare fà vacillanti i configli , le commiilìoni erano univerfali, ma vincolate con molte riferve. Divider l’E-, fercito in faccia deil’lnimico, che teneva forze poderofe, e-ra un’efporlo ad evidenre riichio . Operare unito con l’intraprender l’attacco d’Aìba Reale , ò di Zighet , era un la-feiar l’Ungheria fuperiore a diferetione del Vifire . Invader Agria, comera la propofitione deilElettore, lafciava feoper-ta l’altra parte oltre il Danubio , Tutto lo rtudio fi ridulìe a condurr’il Vifire alla battaglia, & in quello fentimento s’ rir. T a Bat. univano tutti i pareri, benche la fua cautela dalle poca fpe- ’n,~ ranza d’effettuare il commun defiderio , Ma profperò Dio queft’intentione con un modo impenfato , e maravigliofo .
Fu deliberato dagl’imperiali l’abbandono delli Cartelli di Si-clos , e cinque Chiefe , poiché tagliati fuori dall’inimico il rendeva imponìbile il iòftenerli. Per mettere in ficuro il pre-fidio con l’armi , e munitione , fi molle il Duca di Lorena a quella volta il giorno duodecimo d’Agofto con tutto !E-fercito , fcoftandoii aiquanto dal Danubio con larga marchia. Crederono i Turchi, che quella folle una ritirata, onde for-titi al numero di dieci mille Cavalli, e cinque mille Fanti, invertirono con molta bravura la retroguardia, ov’era iniettore di Baviera. Alla prima comparfa del Nemico , fù avi-fato il Duca , ch’era nella vanguardia ; il quale nel principio con il fuppofto , che folle una partita di pochi Turchi non fi moife , per non alterar l’ordine della iua marchia j ma nuovamente avifaco, che vi era il groifo deli’Armata, voltò