152 DELL* HISTORIA VENETA 1684 dotto l’afledio di Buda . La Corte di Vienna con tutto ciò non poteva abbandonar le Tue Speranze , fodenute in qualche parte dalla codanza del Duca di Baviera ; ne mancavano le Solite ¡lu-finghe , poiché molti, & in più tempi fuggiti dalla Piazza riferivano con voci concordi gl’afpri patimenti degl’Aifediati, la Strettezza de i viveri, la dirninutione del prefidio , le protette de i Giannizzeri al Bafsà perla loro falvezza. Ma a tali rela-tioni non era da i più prudenti predata intiera fede ; mentre operando con fommo vigore davano con i fatti prove contrarie . Efaminato però da i Generali con maturità di fenrimenti Io dato dell’ impreSa, entrato già rigido il MeSe di Novembre, diminuito l’ÉSercito per le fattioni, e per 1’ infermità , Smarrito ne i Soldati il coraggio, trovato imponìbile l’acquido della ¡{¡tirata Piazza, fù forza accomodarli alla neceffità , ^decretare la riti-rata » c^ie ^ efeguita il fecondo giorno di Novembre con otti-di ma direttione in faccia del Serafchiero, che forte, e fadofo, fe bene con replicati tentativi procurò , non puote però danneggi/* giare l’Armata . Prima della partenza fù dato Ped alle fiamme, d,an‘ non potutoli confervar quel podo per la fcarfezza d’Infanteria ; e l’Efercito pieno di languore , & in fomma defolatione fi riduf-Se in Strigonia. Tale fù l’eiìto dell’alTedio di Buda, che principiò con Soverchia confidenza , proSeguì con altrettanta lentezza , e terminò con mormorationi, & accuSe . Fù detto molto , e dimoiti, così portando il codume del Mondo, che co* imputano. me nelle vittorie anche l’inetto partecipa della gloria , così i ca- ne di Sia- /-• r • • 1 • r 1 • 1 • r r rrmbtrg fot- “ improlpen caricano di ceniura anche 1 buoni. La rama aggrazi Buda, yò più d’ogn’altro il Conte di Staremberg , quello, eh’hebbe lAnno precedente per la difefa di Vienna l’applauSo uni-verSale. Fù detto , che l’afledio Solfe deliberato contro il Suo parere, e che perciò non gli diSpiacefle vedere dall’efito accreditata la Sua opinione . Come però il SoSpetto di ma-litia può clTer temerario , così all’ incontro furono riputati fenza feufa gl’ errori nella codruttione dell’ opere intorno alla Piazza, à gl’attacchi , dov’egli haveva la direttione. Se gl’imputò, che gl5 approcci foflero angudi, infilati , poco profondi, così che le Soldatefche feoperte miferamente perlifero. Deboli trinciere, pochi ridotti, ò piazze darmi,onde nelle frequenti Sortite non trovando i Turchi impedinici!-