DELL' HISTORIA VENETA 1670 T.fpedit'm-ut d'un Ca-mentri del ptr riti-nofttre , e riferire . Iri^H di enfine t tatuali di ¿enterta dtUt farei. lite al Tuo naturale, efclatnò 'J{otta è la pace ddVenetìanì ì comandò unione d’Efertiti per ripigliar la Guerra. Con prudenti infinuationi ftudiò il Primo Vifire mitigar la ferocia dell'animo , e guadagnar tempo, iàlutare rimedio alle rifolutio-ni impctuofe. Propofe però l’efpeditionc d’un-Attachi , che vuol dire Cameriero fccreto del Rè, perche vifitando i luoghi occupati, & aifunte le informationi, quali foflero i termini del nuovo, e vecchio Confine, fervilfero di norma alle deliberationi. 11 Soggetto fpedito fù un nativo di Multar luogo della Boffina. Militò nella pattata Guerra , e due fuoi Fratelli fatti prigioni da gl’Aiduchi furono in fchiavitù venduti . Non è però difficile comprender con qual talento e-fercitafle egli l’impiego. Scorfe velocemente il Confine, Tempre da gl’intereflati attorniato. Avicinatofi a Rifano, fù non conofciuto fatto fcoilar con alcuni fcarici della Galera porta alla difefa di quel canale, per dubbio, clic l’unione di quella gente preparatte qualche nuovo infulto. Portò dunque alla Porta le più avvelenate rclationi , che gli puotè fuggerir l’odio a’Vencti, e l’affetto a’Nationali. Prima però, che fe-guifle il fuo ritorno, ieritte il Primo Vifire al Molino una lettera fecondo il fatto della Natione foftenuta , e minacciante con acerbe indolenze per li cori] accidenti, concludendo, che tutti i luoghi così da Turchi , come da’Veneti doppo la guerra habitati, vuoti reitaifero fino alla comparfa de’ Cornili ittarii, che decidciìero a chi n’afpcttafle il pottetto. Avifa-tonc il Senato abbracciò la propofla, e ne comandò al Generale l’cfccutione. Ma perche difficilmente potevafi fperar pacifico il Confine con la permanenza de gl’Aiduchi, e de’ Morlacchi, che avezzi al (àngue , & alle rapine abbonivano ogni moderatione , fù prefo configlio allontanarli. Allettati però i loro Capi con premii d adeguamenti, e d’honore-voli itipendii, molte famiglie fi trafpoitarono neH’Iitria. Proveduti di terreni , d’iltrumcnti rurali, habitationi, biade, e denaro fermarono nel Territorio di Pola la refidenza, con doppio publico beneficio, e per la coltura introdotta in pae-fe abbandonato , e per la quiete donata al Confine della Dalmatia. Per rifarcir la difefa della Provincia, indebolita dalla lontananza di quella gente, cttcndo fempre mal ficura la