36o DELL’ HISTORIA VENETA 1690 Francia. Affliffe al fommo quefta perdita il Duca, fperando da’fuoi più lunga , e valida difeia , efclamando con afpre invettive contro il Conte di Fueffelinda Governatore di Milano, il quale non iì avanzò, come fù detto che poteffe , al ioccorfo delle Piazza . Quefti furono i funefti principii della Guerra acce-fa dalli Spagnuoli, e Savojardi in Italia . Ma ritornando al filo principale della noftra Hirtoria , ci conviene vedere in Coftantinopoli il Primo V i il re fortunato pieno di fa fio , & acclamato da'Popoli, che riprefa l’antica baldanza concepivano fperanze di rimeffa felicità . Il Gran Signore al fuo arrivo per honorarlo fi trasferì in una Villa fuhurbana, dove 1’ accolfe4con le più efteie dimoftrationi di fiima , fattolo veftire con la propria Verte di Zibellini, e cingere di Sciabla gioiellata. Prima di partire da Belgrado publicò un’indulto , con che prometteva l’efentione di tutte le gravezze a quelli, che fi portaffe-ro a rihabitare il Paefe, comminando all’incontro la confifca-tione de’beni alli primi poiTelTori, quando non ritornaffero nel termine di fei Mefi, Applicato poi al Governo dell’Imperio dif-poneva nella debolezza del Sultano arbitrariamente di tutti gl’ affari,e ricevendo per apparenza i pareri degl’altrijVifirijOgni cofa determinava da fe . Secretiffimo ne’fuoi configli, cosi che prima fi vedevano gl’effetti, di quello appariffe il difegno . Rendeva giuftitia indifferente tanto a Sudditi, come a gl’Erteri, onde tutti gli applaudivano j e facendo maneggiare il denaro da’ Mi-nirtri d’integrità, avantaggiò notabilmente l’Erario Regio. IL FINE, INDI-