1686
   t(efé di Napoli di Romania.
lafià con il /'rateilo vengono a ye ne ti a .
 108 DELL' HISTORIA VENETA
vendo lafciati 1400. tra morti, e feriti . Riportò in queft’ occafione fomma lode il General Chinifmarch, che nell’ im-provifo aifalto de i Turchi regolò fenza perturbatone 1’ ordine della Battaglia, e follecitamente accorrendo da per tutto gli fù morto fotto il Cavallo. Diedero parimente prove di valore il Prcncipe di Branfuich , & il Signore di Turre-na. Fauftino da Riva, eh’ era di porto al Monte Palamida, confegnatolo a Carlo fuo Fratello, fi portò al luogo del maggior cimento, e palesò fegni di molto coraggio. Fù celebrata con fcftive acclamationi la Vittoria, e furono eipofte molte tefte de i Turchi fopra le picche alla vifta della Piazza, onde gl’ attediati perduta la fperanza del foccorfo capitolarono la refa. Ricercarono , che loro fottero lafciate due Galere , che fi trovavano nel Porto con tutti li fchiavi, e dato imbarco per le rive dell’ Afia in faccia al Tenedo con dieci giorni di tempo per 1’ufeita. Fù negato 1’artenio per le Galere , e Schiavi, e concetto il rimanente . Confegnarono fubi-to il Cartello a Mare, nel quale fi trovarono diciaffette pezzi di bronzo. Entrarono nel Porto le Gencralitie Veneta , Mal-tefe, e Pontificia. Dalla Piazza fort irono quattro mille Turchi , de i quali mille ducento atti all’ armi. Si fermarono nella Città due mille Greci, & a quattrocento Schiavi fù reftituita la libertà. L’Artiglieria fi numerò a fellànta uno pezzo di bronzo di vario genere, oltre quella del Cartello . Mudata Bafsà principale Comandante, & Affan fuo Fratello, che fof-tenne già tempo il Battallaggio della Morea , e che l’Anno de-corfo ceffe Chielafà, per fuggir il caftigo prefero rifolutionc di condurti con le Famiglie in Venetia , dove fi fermarono qualche Mefe 5 ma impatienti dirtare lontani da quelli della loro religione, e del loro coftume fi portarono a Livorno, e di là preiero l’imbarco per le-rive dell’Africa. Furono defti-natiper Proveditore eftraordinario Fauftino da Riva, per ordinario Benedetto Bolani, e per Cartellano Marco Priuli. La continua ti one di tante fortunate fucceflive imprefe tenne per lungo tempo lieta Venetia, e fi diffufe il giubilo per tutte le Città dello Stato. Replicati i rendimenti di gratie a Dio abbondarono le dimoftrationi dell’ univerfale contento de i popoli . In continuato ttrtiinonio della fodisfattione publica al
me-