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   Incentri del Veljfno Capitane delle Navi ccn r A'ma. ta Nemica * Meteliine.
 346 DELL* HISTORIA VENETA
Brullotti, & un Pctacchio Corfaro per invigilare a gl’ andamenti del Capitan Bafsà, & efigere le contributioni dovute dall’Ifole dell’Arcipelago Trovò lottavo giorno di Settembre l’Armata Turca comporta di trentadue Navi, tra le quali nove erano di Coftantinopoli, e l’altre Barbarefche , even-tifei Galere, che con vento favorevole navigava tra Fochies, e Metellino. Drizzò a quella volta il camino, difponendo 1’ ordinanza , e gl’anxmi al combattimento . Giunto a tiro di Cannone, che già da una parte , e l’altra veniva fcaricato , bonacciò il vento , che refe inutile la difpofta ordinanza , reftando fola la Nave Capitana efpofta per quattr’ hore al berfaglio dell’artiglieria nemica , particolarmente delle grotte Navi di Coftantinopoli. Le Galere ufando il beneficio della calma le rivoltarono contro le prore, tormentando la Nave con l’artiglieria grolla, non havendo però coraggio d’accoftar-fi a più ftretto combattimento . Finalmente col favore di poco vento refa mobile la Nave, hebbe modo di fcaricarle contro tutto il Cannone del fianco , & avvicinatoti Fabio Bonvicino con la fua conferva , fopraggiunto anco Bartolomeo Contarmi Capitano ordinario delle Navi, l’inimico, benché godette il vantaggio del fopravento, fi ritirò, & abbandonò il Campo . Non pafsò il fatto fenza danno de’ Turchi, poiché il giorno feguente nell’ufcire, che fece l’Armata da Metellino , ti numerarono folamente ventiuna Galera , e ventinove Vafcelli , rettati eflendo gl’ altri a riparare i detrimenti patiti. Dalla parte de’Veneti fù refa cofpicua lattone da una ferita , che rilevò il Capitan Eftraordinario Delfino nella mano finiftra, per la quale perde tutte le dita fuorché il police . Reftò anco morto Gio. Bugie Capitano della fua Nave con alcuni pochi Soldati . Ufcirono la notte le Navi Venete dal Canale di Metellino, allargandoti nel Mare, per sfuggire i nuovi accidenti delle bonaccie , nelle quali godevano i Turchi il vantaggio delle Galere. Ufcì pure l’Arma* ta Nemica , e favorita dal vento propitio fi trovò fui mezzo giorno a fronte della Veneta . Corti i foliti fegni di diffida , doppo unotiofa afpetratione di qualche tempo , refero i Turchi il bordo fotto Metellino. Anco il giorno feguente fù veduta l’Armata Ottomana in qualche diftanza. Il Del-