132 DELL* HISTORIA VENETA
1683 operi dalla fua parte , C? * luoghi acqui/iati, 0 ricuperati, di quelli, ¿\£<? prima vi tenevano ragione. c^«w» Furono i Capitoli giurati in mano del Pontefice col mez* x'urlti'fO 10 * Cardinali Pio, e Barberino protettori dell3 Imperio, mano^1 e della Polonia, & Ottobuono, come il più vecchio de i Vente/ìec, Cardinali Veneti. Ma prima della conclufione della Lega per penetrar quali fondamenti fi poteflero far fopra l’afllften-za del Papa , credè il Senato neccllaria la prefenza d'un Mi-niftro in Roma, che trattafÌc i publici affari ; mentre da più C*w// ptr Anni non rifiedeva alcun fuo Miniftro in quella Corte. Le fopZ'u* cagioni di quella interruttione anderemo a dovuto lume da tien teneva qualche tempo a dietro riafiumendo. Entrò nel Ponteficato PaPa Innocentio XI. con un filTo proponimento di levar a gl’Ambafciatori quelle franchigie, delle quali godevano da
*	* L,ia‘ jnohi Anni il poifeifo ; ma che da poco tempo erano arrivate aU’ecccifo, con pregiuditio alla Camera ne i Datii, & alla giuftitia per il ricovero de i delinquenti. Perche cono-fceva, che ad un male invecchiato non era riufeibile un pre-ientaneo rimedio , publicò, che non haverebbe ammefl'o Ani-bafeiator di alcun Prencipe, fé non haveife rinontiato a tali pretefe immunità. Il che fù cagione , che l’Ambafcieria di Francia non fi mutaife, che con la morte del Marefciallo d’ Etrè, che all'hora la foilenea, e quella di Spagna rcftaile per un gran tempo fuccifa. Terminata l’Ambafciaria di Antonio Barbaro, gli fù dato per fucceffore Girolamo Zeno Cavalie-ro, che fi partiva da quella di Spagna. Giunto in Roma, ma non ancora con le ordinarie formalità fatto cognito, comparvero alcuni Officiali di Giuftitia nella vicinanza del Palazzo di San Marco per tentare certa cattura. Avvertiti quel-
        li	della Famiglia dell’Ambafciatore , fecero fuggire i Miniftri, che rilevarono anche qualche colpo fe ben leggiero. Ricercò l’Ambafciatorc al Governatore di Roma il caftigo degli Officiali con iftanza, che follerò dati buoni ordini per l’avvenire a divertimento di fimili fconccrti : ma il Papa fieramente il accefe di quello fatto, fi dichiarò, che non haverebbe ammetto il Zeno, ne fù poffibile indurlo a ricevere giuflifica-tioni, ò dar luogo a ripieghi. Tolerò per più Mefi le ripul-fc il Senato, fpcrando di veder al fine ammollito l’animo del
Pa-