174 RELAZIONE Di PAOLO TIEPOLO caulo a chi più offriva o di pensioni o di ricompensa ai suoi, ed in questo modo fu dato l’arcivescovato di Ravenna e il vescovato di Bologna (1). Pio V all’incontro, nella collazione dei benefizi e principalmente dei vescovadi , fuggendo di fare molte cose che da altri sono stale reputate lecite, usa grandissima diligenza per bene informarsi della persona, e vuole che chi ha da conseguire un vescovato faccia qualche straordinaria prova della sulBcenza sua; e partecipa liberalmente delle vacanze che vengono , soccorrendo per questa via molti cardinali poveri Pio IV, con i modi che seppe tenere, operò di tal maniera che in sei anni del suo pontificato pervennero liberi nelle sue mani sei milioni d’oro, siccome se ne può mostrare conto particolare; ma altrettanto fu largo nello spendere, non solo nelle grandi occasioni ch’egli ebbe del Concilio di Trento e della guerra d’Avignone, ma in cose anco generose e magnifiche, come in ricevere ed onorare signorie principi , in presentare diversi, e soprattutto in fabbricare in molti luoghi superbissimi edifizi con tanta sua ambizione, che in armi solo de’ Medici , che in ogni luogo si veggono, ha speso come si afferma 36,000 scudi ; onde non bisogna maravigliarsi se di tanta somma non si souo trovali alla sua morte più di circa 200,000 scudi contanti. Pio V, sebbene si sia astenuto da molle cose usale dal suo predecessore, in modo che nello spazio di trentatrè mesi e più del suo pontificato , non gli sia venuto in mano più di un milione e seicenlomila scudi, nondimeno con aver resecale le spese superflue e ristretto le necessarie, non solo ha supplito ai bisogni ordinari ed estraordinari, ma è parso a molti cosa notabile ch'egli facesse provvisione estraordinaria con gravezza e risentimento di molti per circa 500,000 scudi sotto nome di voler soccorrere la Francia , e che nondimeno in quel servizio non ne abbia speso 100,000. (1) La Chiesa di Bologna fu tolta alla giurisdizione di quella di Ravenna, ed eretta in metropolitana dal bolognese Gregorio XIII (Ugo Buoncompagni ) nel 1582, colla subordinazione al nuovo arcivescovo (che fu allora l’esimio cardinale Gabriele Paleotti, pur bolognese) dei vescovi di Modena, Reggio, Parma, Piacenza, Ciema, Imola e Cervia.