TORNATO DA ROIHA NEL 1563. 93 sapere in nome di Sua Beatitudine che attendesse a risanarsi, e che poi lo faria chiamar a sè, subito che si levò dal letto, senza aspettar altro ordine, se ne venne a Roma l’anno passato, e smontò alle due ore della notte, entrando nella camera di Sua Santità senza voler che si facesse ambasciata alcuna per dubbio che avea di non essere ammesso da lei. Al suo giunger si mossero i cardinali, gli ambasciatori e la Corte tutta , credendo ognuno che dovesse aver qualche parte nel governo, ma assai presto tutti si/ fecero chiari della poca buona disposizione di animo di Sua Santità verso la persona di lui, perchè oltra che incominciò a parlare di lui molto bassamente e indegnamente, non lo ammise alla sua presenza per tre mesi continui ; onde fu lasciato da tutti quelli che aveano incominciato a corteggiarlo, e ora dalla Corte è tenuto in pochissima considerazione, sì per non aver il favore di Sua Santità, sì ancora perchè, per dir il vero, è piuttosto persona di buona mente, che di spirilo e d’ingegno allo ad alcun carico d’importanza. Gli sono stati assegnati per suo trattenimento 200 scudi il mese, con i quali vive al meglio che può, e tollera con pazienza incredibile di veder il nipote, che è giovane, così grande, così ricco e così adoperato da Sua Santilà, e lui, che le è fratello e vecchio , esser tanto basso, tanto povero, e tanto poco adoperato da lei. Usa di andar ogni mattina nell’anticamera di Sua Beatitudine, dove vede entrar a lei l’Illmo. Borromeo a negoziare, e a lui tocca star aspettando che esca fuori per accompagnar poi, come fa ogni mattina, Sua Santità alle udienze o in Belvedere, e si mette innanzi per esser veduto da lei ; ma ella lascia passar le settimane intiere senza mai dirgli parola. La causa di questa poco buona disposizione d’ animo si dice esser perchè Sua Santità tiene per fermo che un figliuolo del detto marchese, di età di quattro in cinque anni, sia parto supposito, e ha tentato ogni mezzo, e tenta tutte le vie per farglielo confessare; ma esso ha sempre risposto che lo tiene per suo figliuolo, e che Sua Santità essendo padrone dell’uno e dell’altro ne disponga a piacer suo. Poi fin quando Sua Santità era cardinale , hanno fatto insieme lite molto acerbamente per