32(1 RELAZIONE DI LORENZO PRILLI occorso particolarmente nell’elezione del coadiulor d’Aquileia, nella collazione di alcuni vescovati ed abbadie, nella inclusione de' monaci nelle decime del clero, che fu opera non creduta mai dalla Corte, essendosi risuscitato un cadavere da morte a vita. Molte altre grazie si sono ricevute da Sisto non più concedute da pontefice alcuno, le quali tutte insieme sariano parse molte in un lungo ed intiero pontificato. Una sola cosa pubblica è restata inespedita, nella quale parrà forse ad alcuno che il Papa dovesse impiegarsi più gagliardamente, eh’è la difficoltà della navigazione con i Maltesi. Ho detto di sopra il rispetto con il qual procede Sua Santità dove si tratta di dar disgusto a qualche principe, e come vorrebbe con so-disfazione comune rimediare a tutte le cose per non perdere F opinione di padre comune e neutrale, e con essa il credito ; e in questo negozio sa molto bene la Serenità Vostra che insieme con l’interesse de’Maltesi si tratta mescolar quello di qualche principe maggiore; ond’è conveniente condonare qualche cosa a questo fine pubblico di Sua Santità, e tuttavia creder che si possa sperare che non mancherà di rimediare in qualche modo che non seguano inconvenienti, ordinando a’ Cavalieri che procedano in maniera che non succeda alcun male, e massimamente quando se le dia qualche avvertimento. Da questo negozio non ridotto a perfezione, congiungendolo con la inclinazione generale del Papa di portar rispelto ai principi, si può cavare una regola assai certa, che se bene Sua Santità mostra di desiderare grandemente la buona intelligenza tra’ principi cristiani, s* interporrà tra di loro però fino a quel segno che si conoscerà alto, senza alcuna violenza , a conservar la loro mutua benevolenza ; ma quando dubiterà di far dispiacere ad una delle parti facilmente si ritirerà, non volendo perdere il credilo e la confidenza, dolendosi grandemente quando intende esser tenuto per parziale di alcuno. Questi tanti favori fatti alla Serenità Vostra con così onorate ed efficaci circostanze, vi sono di quelli che credono che abbiano i suoi fini propri nascosti, e che il Pontefice sia per volere dalla Repubblica un giorno qualche notabile ser-