IV VITA DI 1661. 1662. «663. 1664. 1665. 1OC9. «670. lO-JT. matrimonio con Orfetta di Giovami Sagredo, dama di nafcita nobiliffima e d* integerrimi coltrimi, la quale preffochè due anni gli fopravviffe . Lo fteffo anno fu egli eletto al magiftrato detto fopra gli officj , e in quel fopra le camere nel 1661. Ma dove il noftro Michele fe fpiccare il fuo zelo per Io pubblico bene , la fua incorrotta giuftizia , e la Aia vigorofa eloquenza , fu il magiftrato degli Avvogadori di comune, de’quali fu creato nel 1662. il dì 29. di gennajo ; e ’1 dì 24. novembre del 1663. fu creato Soprapprov-veditore alla giudizi« nuova. Adi 7. fettembre del 1664. fu a Ini dato il governo della città e ifola di Corfu, col titolo di Provveditore e di Capitano; e tornato da quel governo, fu la feconda volta Avvogadore , per elezione feguita il giorno di 17. di gennajo dell’anno 1668. Ma in altro porto vollero il maggior numero deTadri eh« egli impiegaf-fe a beneficio della Repubblica que’ricchi talenti, che la divina beneficenza aveaglì conceduti. É però l’ultimo pregadi tenuto l’anno 1669. che allora venne a cacWc nel dì trentefimo di dicembre , fu a pieni voti eletto Savio 1 erra fermaalla qual Ulgnitd fu Umilmente i Uuc anni fuffeguen-ti promoifo. Verfo la fine dell'anno vegnente, ebbe nn’illuftre occafione il noftro Ifto-rico di far pompa della fua molta eloquenza in una canfa delle più cofpicue che avveniffero in quel fecolo »Ila Repubblica . Egli fteffo ne regiftra a carte »0. dell’edizion preferite il fatto; e fu quefto. Dopo la guerra per Io fpa-zio d» 25. e più anni [ottenuta con quella gloria dalla Repubblica , che al mondo tutto è nota, if Cavalier e Proccuratorc Francefco Morofmi , e che allora efercitava il comando lupremo dell’armi della Repubblica , indotto dall'ultima neceflità , renduta avendo a’Turchi la città capitale di quel regno, e in un tempo concbiufa con gli fteffi una pace affai onorevole ; tornato che fu alla patria, l'Avvogadore Antonio Corraro nel gran Configlio aringo contro di lui , acculandolo di quelle colpe, che nell*Iftoria fono efpref-fe. Ed avendo rifpolto valorofamente Giovanni Sagredo, allor Cavaliere, e che poi fu Procuratore di fan Marco; parlò nuovamente dalia ringhiera il Corraro, e ribattè eoa gagliardra le tue difefe . Allora il noftro Fofcarini, fi fe udire dallo fteffo luogo a favore del Morofini ; e vi perorò con tal forza di dre, che dal maggior Conliglio , con pienezza di voti, fu rigettata la propofizioue dell'Avvogatore . La prima aringa del Corraro, e quella dei Cavalier Sagredo IcRgouti a carte 24.1- e fegg. del tomo UII. dell* Italia regnatiti di G. L. Ma ai quella del Fcfcariiiiy oltre a quel compendio che egli fteffo a memoria de’pofìcii regiftrò a carte 13. della ftia Iftoria, una copia fe ne conferva nella infigne libreria di Bernardo Trevifano, gentiluomo Ve-ziano, di quella letteratura che al pubblico è nota, e la cui morte, avvenuta già fon tre auni e più, da tutti gli amanti delle buone difcipline fu compianta. Ma l’anno 1672. effendofi decretato in Senato di mandare tre nobili cic-tad'mi, de'piti ragguardevoli, sì per nafcita che per integrità e fenno, e sì anche per zalo del pubblico bene » negli itati che la Repubblica poflle-de in Terraferma , con titolo di Sindachi e d’Inquifìtori , e con qnell’auto-rità e incombenze che dal noftro Iftorico a carte 17. fon deferitte : furono eletti i Cavalieri Marcantonio Gi ultimano e Girolamo Cornaro y amendue d* una virtù fperunentata nt’principali maneggi r e de’ quali il primo undici anni dopo al principato della fua patria fu affunto ; roa’l fecondo nella guerra che dipoi la Repubblica fece contro del Turco , promoifo a! coman-