TORNATO DA ROMA NEL 1560. 35 solari, ha (ante belle sale, appartamenti, camere, cappelle, corti e giardini, bosco, piano e collina, che come per lungo tempo che vi si pratichi non si può intender la sua grandezza, nè saper andarvi per entro, così saria piuttosto impossibile che difficile il poterlo descrivere. Il popolo di Roma non si può dir di certo quanto sia , perocché essendo la maggior parte di genti forestiere che vanno e vengono, è ora più ed ora meno numeroso. Sotto Paolo IV, che fuggiva ognuno dalla sua rigidezza ed austerità, e che li vescovi erano stali mandati alla loro residenza, era ristretto a sì poca gente, che non si giudicava vi fosse in Roma oltre a quarantacinque o cinquantamila anime al più. Al presente che sono venuti assai cardinali, e ritornati li vescovi e molti cortigiani, si crede che il popolo non sia manco di seltanta-mila persone. L’ aere di Roma è cosi vario ed incostante, che in poche ore fa spesso mutazione tre o quattro volte da caldo a freddo, onde tutti reputano che sia molto pericoloso P abitarvi, per questa causa; e Galeno, che fu in quella città, non volle fermarvisi, dicendo che coelo Romano nil esset inslabilius. È così pericoloso quell’ aere, che tutti vivono sempre con timore , e massime al tempo dell’ estate, che sempre vi vien qualche mortalità e mali rabbiosi; e li forestieri che vengono in Roma in detta stagione quasi sempre corrono pericolo d’infermità o morte. In quella città , da alcuni pochi baroni in fuora, vi sono poche leste nobili o ricche, e di quelle famiglie nobili romane antiche non v’ è si può dir discendenza alcuna. Sono quasi tutti gli abitanti naturali di quella città persone senza industria, onde quasi sempre vivono in povertà; la qual è poi causa che le donne per la maggior parte vendono facilmente l’onore e anche quello delle loro figlie gio-vanette. Questa disonestà, oltra che, come dico, procede in gran parte dal bisogno, succede ancora per li gran premi che sperano e ritraggono spesso da’ nipoti de’ pontefici e da tante teste ricche e potenti d’ ecclesiastici e secolari che capitano e si fermano in Roma ; oltra che da questa via disonesta si vede esser molte volte succeduto, e succeder in diverse case, gran beneficio fino di vescovati e cardinalati, ed anche pon-