TORNATO DA ROMA NEL 1398. Ì8I Santa Severina (11, napoletano, nato in Casel la, è nominalo aneli’egli dagli Spagnuoli, e come suddito e come interessato professa stretta unione con loro. È signore di gran virtù e di valore; e l’aver tollerato costantemente, come ho detto, la repulsa del pontificalo dopo che Dio glie I’ aveva concesso, gli ha cresciuto grandemente il credilo e la riputazione. Per questo, stando più fermo che mai nelle sue speranze, non ha voluto 1’ arcivescovado di Napoli per non allontanarsi da Roma , e per non correr rischio di rompersi con gli Spagnuoli, i quali se bene lo nominano e dicono di desiderarlo, non si sa però in effetto se dicono davvero, volendo molti che essendo creatura di Pio V, e che dipendeva da Paolo IV, e di natura terribile, e confidente grandissimo del granduca di Toscana , non s’ assicurino compitamente di lui. Della sua volontà verso la Serenità Vostra non saprei veramente che dire, perchè la sua natura riesce con lutti difficile a trattare; incontra ogni difficoltà per sostenere la giurisdizione ecclesiastica , e particolarmente l’Inquisizione , I’ autorità della quale procura sempre d’ampliare quanto può; se bene dopo che il cardinale Morosini, di venerabile e gloriosa memoria , negli altri conclavi lo volle e fece volere al signor cardinale di Verona, s’è dimostrato sempre grandissimo amico della Serenità Vostra , e si può credere che continuerà tale mentre che sarà cardinale ; onde non può se non giovare assai l’andare trattenendosi seco, e dimostrar piacere di qualsivoglia speranza e fortuna eh’ egli possa avere. Rusticucci, suddito della Chiesa per nascimenlo , e per volontà spagnuolo, vive con gran speranza d’ esser portato dagli Spagnuoli al pontificato , e si crede che gli altri non siano per ritirarlo, essendo, per la sua natura reale e piacevole, amalo dall’ universale. Alla Serenità Vostra dimostra grandissima inclinazione, e parla della Repubblica e di questo governo con ogni maggiore onore; e come in tempo mio n’ho ricevuto, per rispetto di lei, molti favori importanti, come so d’avere scritto, così si può sperare ogni amorevole dimostrazione dalla gentile e graziosa sua natura. (I) Giulio Antonio Sintorio, del quale abbiamo forcato a pag. iXH. Voi. X. 01