TORNATO 1)A ROMA NEI. 1565. 147 Maestà non lia fatto motto, e che cammina per la sua solita via di trattenersi con ognuno, e che anzi, non contento della concessione del calice, ha dimandalo con tanta istanza il connubio de’preti (il quale non volendo lei concedere, per dar conio a Sua Maestà delle ragioni, e trattenerla, ha inandato li due nunzi in Germania), non resta Sua Santità anco per questo contenta. Gli ha poi dalo scudi 50,000 per aiuto contro Turchi, e gli ha promesso 4000 fanti, ovvero 2000 cavalli pagali a tempo nuovo; il che prontamente si contentò di fare, parte perchè lei si reputa a grandezza che ogni principe le domandi aiuto, parte perchè ha avuto ferma speranza che siano per succeder le tregue, e conseguentemente non sia bisogno d'altro; e parie anco perchè con quest’occasione ha disegnato guadagnare grossissimamente, avendo con questo pretesto messo un sussidio allo Stato Ecclesiastico di 400,000 scudi, sì come anco medesimamente fece quando trattava di dar aiuti alla Francia, che ne mise un altro simile, e nondimeno non esborsò più di 50,000 scudi. Verso la Corte di Francia per natura non è il Pontefice inclinato ; onde prima che venisse disparere tra Sua Santità e il re di Spagna, in tutti i ragionamenti dimostrava la sua poco buona soddisfazione, la qual si accrebbe mollo auco per le mosse che fece quel regno contro la religione ; tanto che per ovviare al Concilio nazionale, che si trattava di fare, fu costretta la Santità Sua a risolversi che da dovero il Concilio s’ effettuasse. Al quale andando il Cardinal di Lorena con la intenzione che si sparse di voler riformare la creazione del Pontefice e tutta la Chiesa, tanto più lei si trovò mal soddisfatta di quella nazione, onde ne parlava disonoratissimamente, e specialmente della Regina e del Cardinale di Lorena. E parendo a Sua Santità che gli Spagnuoli in Concilio in alcune cose si fossero uniti coi Francesi, s’ imaginò che per romper quella unione potesse esser ottimo mezzo, e anco per far rompere il Concilio, di dare ordine che si dessero le due paci e li due incensi agli ambasciatori delle due Maestà (1). Il che (1) Cioè (li metterli in parità', lasciando cosi indecisa la qnistione ili precedenza e aperto l’adito a iiuoyì sdegni fra i due re.