TORNATO DA ROMA NEL 1578. 2.')7 esser di giovamento alle cose «li questa Repubblica. Potrei dire di molti fra i conosciuti e praticati da me, ma mi basterà nominarne un solo, perchè egli è tale che può bastar per tulli. E questo e l'ili ino. sig. Paolo Giordano Orsino duca di Bracciano, barone di ttoina, ricco d' eulrala di più di 60,000 scudi, benché ne sia impegnata lanla che uon ne cava più di 25,000, bramoso tanto di adoperarsi quanto palelle il corpo, per la sua estrema grassezza, si sforzi di renderlo inabile a tutte le cose, avendo di questo suo animo, e del corpo ancora, fallo esperienza l'anno della vittoria in armata con carico avulo dal re Cattolico. Di questo soggetto stimai esser a proposito aver amicizia e pratica stretta, considerando quanto potesse>egli in qualche occasione esser di comodo a questo Sialo, perchè non è alcuno dello Stalo della Chiesa, che potesse condurre più numero di capi, nè più ricchi, nè più onorati, nè più prestamente eletti, di quello che potrebbe queslo soggetto* quando inclinasse 1’ animo a questo servigio o che la Sereuilà Vostra stimasse per altro rispetto 1' averlo. Quest’ amicizia adunque io strinsi in maniera che, olirà le visitazioni frequenti, voleva egli esser meco il più spesso che si poteva, e per segno poi della sua molta affezione verso la Serenità Vostra, nel mio partire, non pur uscendo di Roma volle farmi accompagnar da molli de' suoi, ma aspettandomi fuori della porla, volle eh’ entrassimo insieme in una sua carrozza, e con essa e con altre, nelle quali entrarono que’ gentiluomini che si trovavano allora meco, condurmi alla sua terra di Bracciano, dove mi alloggiò e mi accarezzò onora-tissimamente quel giorno e quella notte ; la qual cosa perchè non è stala mai più falla da lui, e perchè è stata fatta da persona di tal qualità, siccome la Serenità Vostra ha inteso, non ho potuto mancare di rappresentarla per non defraudar al merito di tal personaggio; il quale senza dubbio ha voluto, con il favorirmi di questa maniera e in tempo che tanto concorso di cavalieri mi accompagnava, mostrare il cuor suo alla Serenità Vostra ; ed anco perchè possa ella metter tal cosa in quella considerazione che più parerà alla prudenza sua. Resta ora a parlare del presente Pontefice, dicendo della Voi. X. 33