278 RELAZIONE 1)1 GIOVANNI CORRARO dove già pochi anni addietro erano appena 90,000. E di questo accrescimento di gente danno segno le tante fabbriche nuove che vi si veggono , le quali appena condotte a perfezione , sono subito affittate; e queste sono tante e tante, che met-teriano meraviglia a chi di fresco abbia veduta quella città, non che a quelli che vi sono stali già quindici o venti anni addietro. E se si va seguitando così, non è dubbio che Roma in brevissimo spazio di tempo crescerà molto di grandezza, quanto alla circonferenza dell' abitalo, e di bellezza. E perchè fra tutti gli edilìzi di Roma il più notabile è quello della Serenità Vostra, si deve per dignità pubblica procurare che sia bene conservato. La macchina è grande, e per aver palilo nei tempi passati, quei letti e quei soffitti hanno sempre bisogno dì qualche restauramento. Passerò anco più oltre, e dirò liberamente che essendo la città di Roma il centro di tutta la Cristianità, alla quale per questo rispetto concorrono sempre genti da tutte le parti del mondo, e tutte sono curiose di vedere ed osservare le cose più principali di essa, crederei che vedendosi una macchina che ha più del castello che del palazzo, dovesse essere dì reputazione pubblica il dirsi questo essere stato fabbricalo da un papa veneziano, donalo da un altro papa all' Illma. Signoria , e da lei amplialo e ridotto a perfezione. Ma tornando al buon vivere di Roma, con tutto che si dica così, pare nondimeno a' cortigiani che questo presente pontificalo vada troppo alla lunga , e tanto anco diriano sotto qual si voglia altro pontefice indifferentemente ; perchè il cortigiano è d’ una sorte d’ uomini che si mette volontariamente a servire con fine di dominio , e si contenta di affaticare e di spendere solo con speranza d’incontrare un giorno fortuna che gli apporti onore e comodo. Ora questi tali vorrebbero che la ruota girasse spesso , e spesso si vedessero nuovi pontefici , con la mutazione de’ quali aggrandiscono e arricchiscono sempre nuovi uomini, chi più e chi manco, secondo la servitù o dipendenza che hanno avuta con loro; e così ognuno con la brevità della vita de’pontefici può più facilmente conseguire quello che desidera. Infine non vorrebbe il cortigiano